Doppia manifestazione fuori da VicenzaOro contro il governo israeliano: scontri e 10 agenti feriti

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Scontri poco lontano dalla fiera di Vicenza poco dopo mezzogiorno fra manifestanti anti-Israele e poliziotti: dieci agenti sono rimasti feriti e non sono mancati contusi anche fra gli attivisti. Fin dalla mattina, in previsione della manifestazione nazionale convocata dai centri sociali del Nordest, agenti in tenuta antisommossa si sono radunati nel quartiere dei Ferrovieri.

Obiettivo dichiarato dei manifestanti, che si sono radunati nel parcheggio di via Rossi, era muoversi verso le 10,30 in direzione Fiera per bloccare il padiglione israeliano all’interno di VicenzaOro, inaugurata ieri. Nella zona dell’esposizione le forze dell’ordine hanno attivato varchi e maxi-controlli.

Quando la manifestazione è arrivata nella stretta via Arsenale, e ha tentato di proseguire, è partita la carica della polizia, dopo l’avvertimento “In nome della legge, scioglietevi”. E’ intervenuto quindi un idrante, con l’obiettivo di disperdere le persone, al quale hanno risposto col lancio di petardi. Sei alla fine gli agenti feriti, mentre gli organizzatori della manifestazione non hanno ancora reso noto quanti feriti ci sono dalla loro parte. Negli scontri un agente è rimasto ustionato.
Di “episodio terrificante” parla il sindaco di Vicenza Giacomo Possamai, intervistato da Tva Vicenza. “Non si può andare a manifestare incappucciati e con i bastoni. Alla polizia va la mia solidarietà. Nessuna piattaforma politica può giustificare atteggiamenti violenti”. Il primo cittadino ha sollecitato anche attenzione rispetto alla presenza di eventuali infiltrati.

I motivi della protesta
A essere messo in discussione dalle realtà dei centri sociali è la presenza a VicenzaOro di un padiglione israeliano (dedicato ai diamanti, settore in cui Israele è tra i leader mondiali), definito “inaccettabile” data la strage di civili in corso a Gaza, dove in cento giorni si sono registrati 25 mila morti, molti dei quali bambini. Con questi presupposti i centri sociali del nord-est hanno infatti convocato per questa mattina alle 10,30 una manifestazione che ha l’obiettivo dichiarato di bloccare il padiglione israeliano in Fiera.

“In un contesto di economia di guerra come quello israeliano, gli introiti della fiera vanno direttamente a finanziare il genocidio in corso a Gaza e in Cisgiordania. Esiste quindi un legame diretto tra l’evento fieristico e gli interessi del governo israeliano, che equivale ad avere in quei giorni a Vicenza una rappresentanza di Israele che va ben oltre il simbolico” afferma il comunicato dei centri sociali del Triveneto.
Negli ultimi mesi – aggiunge la nota – sono state diverse in tutto il mondo le mobilitazioni che hanno preso di mira gli interessi commerciali israeliani. Avere nel nostro territorio un’espressione diretta di questi interessi rappresenta un’occasione importante non solo per continuare a denunciare i crimini di Israele e la complicità di gran parte della comunità internazionale, ma anche per costruire un livello di mobilitazione che sia all’altezza dell’escalation a cui stiamo assistendo in Medio Oriente e non solo”.

Sempre oggi, la comunità palestinese ha indetto una manifestazione nazionale che denuncia e contesta “la partecipazione a Vicenzaoro di chi ha le mani grondanti di sangue”: la partenza avrà luogo alle 14 al piazzale della Stazione ferroviaria di Vicenza. “Si tratta di due momenti – afferma il comunicato dei centri sociali – che, sebbene collocati in due fasi diverse della giornata, sono estremamente interconnessi perché esplicitano le tante ragioni che rendono inaccettabile la presenza del padiglione israeliano a Vicenzaoro”.