Blitz antidroga, madre getta la cocaina nello scarico mentre i due figli ostacolano gli agenti

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Difendere la propria madre non rappresenta sempre un’azione lodevole. A dimostrarlo è l’episodio avvenuto martedì in un’abitazione del centro di Vicenza, dove gli agenti di polizia di Stato hanno effettuato un blitz antidroga “a colpo sicuro”, contando di sequestrare una partita di cocaina che dalle investigazioni risultavano in mano a una donna residente nell’alloggio con i due figli maggiorenni.

Gli stessi, un maschio e una femmina, avrebbero ostacolato i poliziotti della Questura nel corso della perquisizione domiciliare, consentendo così alla donna di chiudersi in bagno e gettare nello scarico del water una quantità imprecisata di polvere bianca, facendola così sparire.

L’intervento di Squadra mobile e Volanti ha permesso comunque di “salvare dalle fogne” 26 grammi di cocaina, a controprova dell’attività illecita di spaccio della madre di famiglia vicentina. Si tratta di M.M. – sono state rese note le sole iniziali -, approssimativamente sulla cinquantina, “protetta” l’altro ieri nella tarda mattinata da H.M. e H.R., figlio e figlia conviventi che a quanto emerge erano al corrente di cosa nascondeva la donna in casa e che potrebbero essere additati in seguito come complici dell’attività di spaccio di droga. Nel corso della perquisizione estesa a tutti i locali interni sono emersi 1.400 euro in contanti, ritenuti proventi illeciti, oltre a sostanze da taglio di varia natura, un bilancino di precisione e diverso materiale utilizzato per il confezionamento dello stupefacente.

Il terzetto di parenti stretti è stato accompagnato coattivamente in Questura a Vicenza per la ratifica delle disposizioni nei loro confronti. Madre e figlio sono stati arrestati in virtù della flagranza di reato e condotti in carcere rispettivamente a Montorio Veronese e nel quartiere di San Pio X del capoluogo berico, per detenzione di stupefacenti in concorso e ai fini di spaccio, mentre la ragazza è stata denunciata a piede libero con la stessa accusa. Tutti e tre finiranno a processo.

Risultano tutt’ora in corso ulteriori attività investigative della Squadra Mobile finalizzate a ricostruire gli aspetti ancora sconosciuti del passamano di cocaina, per individuare i canali di approvvigionamento “all’ingrosso” ma anche la rete della clientela dei “quartieri alti” della città.