Filippo Pozzato appende la bici al chiodo. “E’ stata una figata”

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Foto Bettini

Si ritira ufficialmente dal ciclismo agonistico Filippo Pozzato, il dandy del ciclismo italiano nativo di Sandrigo.

Il 37enne vicentino quest’anno in forza al team Willier-Triestina appende dunque la bici al chiodo, al termine di una carriera in chiaroscuro durata 19 anni, fatta di grandi vittorie, eccessi e delusioni. Indimenticabili le affermazioni alla Milano-Sanremo del 2006, le tappe a Tour de France e Giro d’Italia, i secondi posti alla Parigi-Roubaix e al Giro delle Fiandre.

Un grande del ciclismo moderno che ha sempre fatto parlare di se, sia in sella alla bici che (soprattutto) nella vita privata: residenza nel Principato di Monaco, passione per auto di lusso e feste, tatuaggi e sfrontatezza. Questo e molto altro è stato Filippo Pozzato per il ciclismo italiano, di cui è stato indubbiamente uno dei più illustri interpreti degli ultimi 15 anni, e al contempo uno dei più grandi rimpianti per l’enorme talento rimasto – parzialmente – inespresso.

Ora Pozzato tornerà ad un suo vecchio amore, l’Hockey pista, giocando per la Serie B del Bassano Hockey a partire da gennaio. Di seguito la lunga lettera con la quale si è congedato:

Eccoci qui a scrivere la conclusione di una parte della mia vita, la più intensa e divertente. Oggi posso dire che il mio sogno da bambino si è realizzato e senza rendermene conto è già tutto finito, magari in un modo che non avrei voluto ma da uomo so accettare questo epilogo. 
Quando a 16 anni arrivò la Mapei a cercami, pensavo fosse uno scherzo. I tre anni con la “maglia a cubetti” sono stati fantastici, ancora oggi penso sia stata la migliore squadra al mondo. Un periodo però troppo breve per imparare al meglio il mestiere del ciclismo, svanita la squadra forse è iniziato a svanire anche il mio talento, che ammetto di non essere riuscito sempre a far rendere al meglio. In tante situazioni mi sentivo come quando indossi un abito fatto su misura ma che non è il tuo. O era troppo largo o spesso mi stava stretto. Sono comunque riuscito a realizzare alcuni dei miei sogni come la Sanremo nel 2006. Purtroppo gli ultimi anni non sono stati facili, ho sempre lottato per uscirne come sarebbe piaciuto a me, ma alla fine mi sono dovuto arrendere. 
Chiudo un anno triste dovuto alla perdita di mio padre che insieme a mia madre sono sempre state le colonne portanti della mia vita. Si cala il sipario senza fare troppo rumore come invece mi sarebbe piaciuto fare. Mi guardo indietro e vedo 19 anni di carriera essere volati via. 
Ora inizia una nuova vita, con tanti progetti ai quali sto lavorando. In primis la squadra Continental che sto costruendo e nella quale vedo tanti giovani ciclisti vogliosi di realizzare il proprio sogno sportivo ed io insieme a loro. Da qui voglio partire per dare al ciclismo italiano una squadra ed una nuova generazione di ciclisti degni della nostra storia. Questo è oggi il mio più grande obiettivo che lavorando duramente spero di raggiungere nei prossimi anni. 
In conclusione ringrazio tutte le persone con cui ho avuto la possibilità di lavorare in questi anni, il mio manager Luca, la mia famiglia, mamma Franca, Vittoria e tutti i miei amici dello Gnoranteam. 
Grazie a tutti è stata una figata!