23enne latitante da 6 mesi individuato e arrestato nei pressi del campo nomadi

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Su di lui pendevano due ordinanze di custodia cautelare in carcere, ma da almeno 6 mesi era sfuggito alla cattura da parte delle forze dell’ordine di mezza Italia, dopo due sentenze di tribunale emesse una a Firenze e una Bologna tra la fine dell’estate e l’inizio autunno dello scorso anno. Sono stati gli agenti di polizia locale Nord Est Vicentino a riconoscere e rintracciare nel campo nomadi di Sandrigo un giovane latitante di 23 anni, bosniaco per cittadinanza ma sempre vissuto in Italia, ricercato per tentata rapina e lesioni ai danni una donna anziana, come comunicato dal comando di Thiene.

Le ricerche nei confronti di B.H. – sono state rese note le sole iniziale dell’indagato – erano state attivate da tempo in Emilia e in Toscana oltre che in Veneto, e si sono concentrate poi nei pressi del campo nomadi di Sandrigo dopo che nei giorni scorsi, durante un controllo nell’area, un giovane era stato notato con fare sospetto mentre si allontanava all’arrivo delle auto di polizia locale. Gli approfondimenti successivi sul conto del soggetto hanno fatto emergere che si trattava di un volto noto sul quale pendeva un decreto di latitanza in seguito a due ordini di custodia inevasi, in seguito alla sua irreperibilità.

Ieri mattina il definitivo blitz degli agenti del distaccamento di Sandrigo, che alle 11 si sono presentati al 23enne vestiti in abiti borghesi, mentre questi passeggiava in zona industriale locale poco distante dal campo nomadi dove era stato avvistato in precedenza. Qui è stato completato l’arresto, concluso con l’accompagnamento in cella presso la casa circondariale di Vicenza.

L’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Tribunale di Bologna si riferiva ad una tentata rapina, con lesioni, nei confronti di una pensionata quasi un anno fa: era il 30 aprile 2021 quando, “dopo averla seguita nella pubblica via – così recita il testo riportato dalla nota del comando Ne.Vi. -, con un gesto repentino sottraeva il portafoglio dalla borsa della donna, salvo poi, in reazione alle grida di un terzo soggetto, presente al fatto, darsi alla fuga lasciando quanto appena sottratto e spintonando la donna sino a farla cadere rovinosamente a terra procurandole lesioni personali”.

Il provvedimento adottato dalla Corte di Appello di Firenze, invece, si riferisce al fatto che il 23enne, già noto alle forze dell’ordine vicentine, non aveva obbedito ad una prima misura cautelare disposta per altro reato, fingendo di essere domiciliato in immobile dove avrebbe dovuto trascorrere le fasce notturne. Di fatto, invece, si era reso prima irreperibile e quindi a distanza di mesi di fatto un latitante. Dopo la cattura, il giovane bosniaco ha ammesso agli agenti di essersi sottratto ai controlli nel campo nomadi al fine di evitare un arresto, poi rimandato solo di alcuni giorni.