S’insinuano tra le mail e modificano l’Iban: bloccata frode telematica da 150 mila euro

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Foto di Soumil Kumar da www.pexels.com

Una frode cibernetica che ha fruttato a delinquenti informatici del web circa 150 mila euro è stata smascherata dalla Polizia di Stato di Vicenza. Il danno economico ingente era stato patito e denunciato da un’azienda locale, “svaligiata” attraverso trasferimenti di denaro digitale dell’ingente somma dopo l’intromissione di sconosciuti nelle comunicazioni via mail tra la stessa impresa e una ditta fornitrice.

In pratica, con astuzia i cybercriminali si erano intromessi nelle caselle e-mail andando a sostituire il codice bancario Iban, sostituendo quello originario a cui destinare i pagamenti dovuti a saldo con uno farlocco da cui incamerare il flusso di denaro. Per decine di migliaia di euro, come verificato poi dal personale della Questura berica.

Azione fraudolenta evidente che ha portato carte e dati digitali all’attenzione della Procura di Venezia. Subito autorizzati l’indagine e l’intervento gli operatori del reparto di Polizia Postale berica, trovatisi di fronti a una caso – non il primo evidentemente – di sistema Bec, vale a dire Business Email Compromise. Il tutto senza che nessuno, nella prima fase dell’azione truffaldina condotta da sconosciuti, si potesse accorgere della compromissione della sicurezza nello scambio di messaggi e documenti commerciali per via telematica.

L’importo trasferito illegalmente è stato ricondotto al conto originario della società truffata, che ha così potuto recuperare l’intera somma indebitamente sottratta. E potrà dunque ora procedere a girare il corrispettivo dovuto per un intervento di ammodernamento strutturale oggetto dei lavori compiuti da una ditta sempre del Vicentino. Proprio dalla Polizia Postale giunge la raccomandazione di procedere a una verifica telefonica a viva voce in caso di comunicazioni che rimandino a variazioni di conti correnti/Iban o altre discrepanza, oltre a procedere a periodici cambi di password e autorizzazioni a due fattori di sicurezza.

Lo step conclusivo, che risulta in corso, prevede che la squadra di investigatori specializzati in sicurezza cibernetica di Vicenza assegni un nome e cognome a ciascuno dei truffatori, per i quali sono in corso accertamenti per la loro identificazione.

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