Altra denuncia per le due donne dal prestito facile: 60enne truffata di 80 mila euro

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Un’altra truffa ai danni di una donna, raggirata da una coppia che – tirando in ballo presenze angeliche – si è impossessata, chiedendoli in prestito, di ben 80 mila euro.

A scoprirla, e a raccogliere la querela dell vittima- una sessantenne dello scledense – i carabinieri della stazione di Schio, che hanno poi provveduto a denunciare per il reato di truffa due donne di Marano Vicentino: L.T. di 64 anni e A.R. di 57.

Le due non sono nuove a raggiri che tirano il ballo gli angeli e cercano di approfittare della buona fede delle persone: già a inizio anno erano state al centro di un’indagine simile, sfociata agli inizi di marzo in un sequestro di documentazione contabile che provava l’appropriazione di contanti per ben 140 mila euro ai danni di una pensionata di 70 anni di Schio, convinta a passare alle due i propri risparmi perché “lo chiedevano gli angeli”. In quella occasione, furono gli stessi carabinieri a lanciare un appello attraverso i media per individuare altre persone raggirate dalla coppia.

Nel secondo caso, la vittima ha raccontato ai militari dell’Arma che una sua conoscente, la 57enne P.A.R., le aveva presentato la 64enne T.L.T. e che questa aveva iniziato a farle visita presso l’attività di famiglia con cadenza quasi giornaliera, chiedendole svariate somme di denaro in prestito per sanare situazioni debitorie non meglio specificate. Per convincerla, la 64enne in questo caso aveva tirato in ballo una situazione familiare molto problematica, dicendosi convinta che la conoscenza reciproca era sicuramente avvenuta per un volere angelico. “Solo tu puoi aiutarmi nella situazione disperata in cui mi trovo”: erano più o meno di questo tenore le pressioni a cui la donna veniva sottoposta.

Una pressione resa ancora più forte perché continuamente ribadita dalla “comare”, che continuava a supportare le tesi e le necessità della 64enne. La vittima, pur non credendo a improbabili contatti con misteriose forze angeliche, aveva deciso di aiutarla perché impietosita dalla sua storia familiare e perché così consigliata dalla sua conoscente, ma anche perchè in difficoltà con le scenate pressoché quotidiane che T.L.T. faceva presso l’attività della donna, sotto gli occhi dei clienti, con tanto di inginocchiamenti e suppliche che all’imprenditrice creavano parecchio imbarazzo.

È stata proprio la notizia – uscita sui media – della prima indagine a convincere la donna ad aprire gli occhi e a spingerla a sporgere querela nei confronti delle due: in due anni la vittima ha ceduto in prestito ben 80 mila euro. La 64enne, fra l’altro, contattata dalla vittima per ottenere la restituzione delle somme prestate, si è detta impossibilitata a farlo proprio a causa della precedente indagine, che l’avrebbe messa nell’impossibilità di vendere l’immobile di sua proprietà, che aveva nominato alla vittima quale garanzia della restituzione del prestito.