Crisi di governo, Dalla Vecchia (Confindustria) durissima: “Gli amministratori veneti prendano le distanze”

Laura Dalla Vecchia, presidente di Confindustria Vicenza, con il presidente della Regione Veneto Luca Zaia (Lega) all'ultima assemblea associativa

Incompetenti, maneggioni, miracolati del consenso spicciolo, egoisti, predatori, senza ritegno: è durissima la reazione della presidente di Confindustria Vicenza, Laura Dalla Vecchia, alla crisi di governo che si è consumata ieri a Roma. Non solo dice che a Roma si è scelto di sabotare l’Italia e il Veneto, ma è durissima anche con le forze di centro destra che hanno affondato il governo Draghi e chiede esplicitamente agli “amministratori seri del Veneto” di prendere le distanze.

“Ciò che è successo oggi è troppo grave. Chi ha causato questa crisi, scientemente e senza alcun ritegno per le persone, specialmente quelle più in difficoltà, ha voltato la faccia a chi lavora, a chi ha responsabilità nei confronti dei propri figli, delle proprie famiglie, dei lavoratori, dei fornitori, dei clienti”. A dirlo già ieri sera a caldo è la presidente di Confindustria Vicenza, Laura Dalla Vecchia.

“È una vergogna – prosegue durissima anche con Forza Italia e Lega – che non ci meritavamo e sono incredibili tutti i voltafaccia che si sono susseguiti in questi cinque giorni al solo scopo di ritirare un tagliando elettorale che è cartastraccia, perché governare dopo aver provocando le macerie è da persone che non meritano più alcuna fiducia”.

“Il voto di oggi rappresenta uno strappo lacerante tra un territorio, come il nostro, per cui la serietà, la credibilità e ‘il fare’ valgono ancora qualcosa, e taluni miracolati della politica, che pure hanno ricevuto una certa fiducia in passato, dimostrando a questo punto di non meritarla più, che non hanno la più pallida idea di come siano lontani anni luce dal Veneto e di come abbiano minato anche la credibilità di coloro che, sul territorio, si spaccano la schiena per rappresentare un buon governo locale. Mi aspetto ora, come già fatto da qualcuno nei giorni scorsi, che gli amministratori seri del Veneto prendano posizione e, in questo caso, prendano le distanze da atteggiamenti egoistici e predatori di coloro che mal li rappresentano a Roma, e segnino finalmente un punto a favore della propria autonomia”.

“Qualcuno oggi sta provando a sabotare l’Italia che si impegna a creare valore per il Paese – aggiunge ancora Dalla Vecchia – e sta provando sicuramente a sabotare il Veneto.
Il mancato voto di fiducia a Draghi sancisce il fallimento di una classe di parlamentari e leader politici che hanno portato le persone a disertare le urne e che ora dovranno o cercare altri riferimenti, visto che quelli che si sono espressi oggi non sono all’altezza del proprio ruolo, o continuare a disertare le urne e proseguire nell’arte di arrangiarsi, nonostante i danni che continuano a causare i miracolati del consenso spicciolo. Ora c’è un PNRR col punto di domanda, una crisi energetica tutta da gestire, una legge di bilancio da fare chissà come, una serie di decreti sospesi che il governo dovrà gestire con le mani legate dietro la schiena: un capolavoro per gli odiatori seriali del nostro Paese, un capolavoro per chi fa gli interessi altrui”.

“Oggi i nemici dell’Italia, dell’Europa, dell’Occidente e della Nato, dei nostri valori di democrazia e libertà e del nostro futuro festeggiano: missione compiuta. La legislatura – aggiunge Dalla Vecchia – è iniziata con una maggioranza che si piccava di abolire la povertà, si è arrivati con, gli stessi, che appongono la propria firma sotto ogni nuova vittima dell’inflazione e ogni nuovo disoccupato. Domani inizieranno i danni diretti alla nostra economia, le borse e lo spread inizieranno a farsi sentire grazie all’opera magistrale di masochismo di incompetenti e maneggioni che sanno ben chiacchierare ma che in un’azienda, dove conta la competenza di chi crea valore, non troverebbero mai posto”.

Molto più soft e allineato il commneto di Gianluca Cavion presidente di Confartigianato Imprese Vicenza: “È veramente un pessimo periodo per l’apertura di una crisi di Governo. La Vicenza produttiva, che vive del proprio lavoro, non può essere felice dell’apertura della crisi. Le imprese sono abituate a non illudersi, continueranno a rimboccarsi le maniche e noi a difenderle con straordinaria determinazione”.