Addio a Gianluca, fotografo in difesa della sua terra. Era il “ciclista-esploratore” delle contrade

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Gianluca Menti, in uno scatto di qualche anno fa all'interno di un bosco. Natura e fotografie erano due sue grandi passioni

Appena il suo nome, Gianluca Menti, è stato associato lunedì sera alla persona di 50 anni morta per malore tra le colline di Brogliano, si è assistito a una marea di messaggi e post di cordoglio e incredulità, gettando tanti residenti della vallata dell’Agno nello sconforto. Un uomo dalle mille passioni “Gian”, che solo fino al pomeriggio di ieri pedalava tra i luoghi che più amava, contrade e frazioni, alla “caccia visiva” di paesaggi e scorci da ammirare e da mostrare a chi non li conosceva, come avvenuto ieri. Così come era solito fare, da solo o in compagnia, nel suo tempo libero. Prima che un subdolo attacco cardiaco lo assalisse, non lasciandogli scampo.

Dall’amore consolidato nel tempo per la bicicletta alla perizia riconosciuta come fotografo esperto e creativo, l’attrazione per il mondo delle stelle, dilettandosi come astronomo, fino alla spontanea propensione per la tutela dell’ambiente, la cura attiva della natura sospinta dal senso civico che lo aveva portato a candidarsi come consigliere comunale – a Valdagno, la sua città, viveva in contrada Maso – nelle ultime elezioni amministrative. Disegnatore e grafico in proprio sul piano professionale, collaborava con aziende e riviste: era abile con la “penna”, inoltre, nel raccontare con perspicace ironia i viaggi a km zero e i suoi progetti, anche sui social, descrivendo a modo suo quei posti che visitava spesso in sella a una bici. Talvolta “ammonendo” sullo stato di degrado o sui pericoli che la natura affrontava a causa dell’avanzata sconsiderata dell’uomo.

La morte per cause naturali a cui è andato incontro Gianluca Menti, come suggeriscono le circostanze in seguito a un probabile infarto, lo ha sorpreso durante una breve sosta in via Carlassara, a Quargnenta. ieri accompagnava un conoscente di nazionalità americana in viaggio in Veneto per una visita sui pedali, faceva insomma da “Cicerone”. I due si stavano godendo il giro in collina, quando l’ospite è stato testimone di un dramma imprevisto e imprevedibile: nessuna avvisaglia di difficoltà da parte della vittima, Gianluca era allenato anche per lunghe distanze: appena il tempo di dire che non si sentiva bene. Ha tentato in ogni modo di aiutarlo quando lo ha visto accasciarsi, fino all’arrivo dei soccorsi. La versione dei fatti raccontata dal visitatore è stata raccolta dagli agenti di polizia locale Valle Agno.

A ricordarlo con struggente affetto sono in tanti non appena appreso della morte prematura di Menti. Tra questi Jessica Peruzzo, apprezzata fotografa naturalista che ha condiviso con lui gli scatti nella natura, apprendendone i segreti. Lei stessa definisce l’amico valdagnese come un fratello, dedicandogli un testo che vale come prezioso ricordo di una vita e di una persona speciali. “La tua intelligenza e autoironia creavano sempre un’esplosione di risate, le tue riflessioni sulla vita e sul mondo sapevano scavare come una ruspa. Sei stato come un fratello per me. Ora pedala libero – questo citato è un solo passaggio del post – sulle montagne del Paradiso, scattando foto di paesaggi meravigliosi”.

Parlando di lui, poi, aggiunge “Una persona veramente splendida, introvabile uno come lui. Lascia un cratere in tutti noi”. E di cultura, come si legge in altri post. Basta pensare alla predilezione per lo scrittore russo dell’Ottocentop Lev Tolstoj.

Il Marana Space Explorer Center di Crespadoro, di cui era un frequentatore: “Persona generosa, intelligente e sensibile. Da sempre appassionato al progetto MarSEC. Ciao Gianluca, adesso pedala con gli angeli e accendi una nuova stella, sapremo dove guardare”. Anche il gruppo di Legambiente Valle dell’Agno ne omaggia la memoria, postando una clip breve proprio dell’amico in bicicletta. Così, infine, lo ricorda un’altra amica, dopo la tragica notizia: “Autore di foto bellissime, di riflessioni ironiche e intelligenti, frutto di empatia e cultura, entrambe ben allenate. Un ciclista-esploratore di frazioni di montagna abbandonate, di cui era diventato guida spirituale e interprete”. Lascia un vuoto immenso nel gruppo Bike3King, che saluto “l’amico delle ruote e dell’avventura, il tuo modo di respirare la libertà”.

Per conoscere la data e le modalità dell’ultimo saluto pubblico da riservare a Gianluca Menti serve attendere il pronunciamento della Procura di Vicenza, che in queste ore deciderà se far ricorso o meno all’autopsia sulla salma dello sfortunato valdagnese.

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