“L’arrivo della Reliquia 1656”, fermento in paese per il ritorno della rievocazione storica


C’è fermento a Zugliano per il ritorno della rievocazione storica “L’arrivo della reliquia”, voluta nell’ambito delle celebrazioni dell’apertura dell’Arca di Sant’ Antonio iniziate con l’estrazione solenne della preziosa reliquia del Santo, avvenuta il 16 marzo alla presenza dell’arcivescovo di Genova e che rimarrà esposta alla devozione dei fedeli fino al 13 giugno prossimo.
Una rappresentazione teatrale in forma drammatica che prenderà il via a Santa Maria nelle serate di venerdì 6 e sabato 7 giugno, dalle 21.00, quando ci si potrà immergere con la mente ed il cuore negli avvenimenti storici, grazie alle suggestive luci di scena, alle musiche originali dell’epoca e all’azione di circa oltre 200 figuranti in costume: famiglie dei nobili di allora, popolani e religiosi, francescani e camaldolesi.
“L’arrivo della reliquia 1656” è una rappresentazione degli avvenimenti che sconvolsero la piccola comunità zuglianese a partire dall’epidemia della peste del 1630, passando per la notizia della donazione di alcuni frammenti da limature dell’osso radio da parte della diocesi padovana, tramite il canonico Dondi Dell’Orologio, sino alla festa solenne che caratterizzò il momento dell’arrivo e dell’ostensione della reliquia, appunto nel 1656 quando questa fu donata ai rappresentanti della Parrocchia di Zugliano e del Comune.
Una rievocazione nata da un’idea di Nazzareno Leonardi, poi realizzata grazie ai testi e alla regia di Gabriella Loss, ispirandosi ai documenti presenti nell’archivio parrocchiale, che la riproporrà coadiuvata da molti interpreti che hanno partecipato a tutte le 10 edizioni successive a quella iniziale del Giubileo del 2000.
Ai due incontri nel salone del patronato San Zenone, indetti dal Comitato dell’Arca di Sant’ Antonio – costituitosi come di consueto in occasione della riapertura – hanno risposto tantissime persone con un entusiasmo che cresce di giorno in giorno. Accanto ai figuranti delle ultime edizioni, molte altre famiglie si sono aggiunte coinvolgendo anche i bambini: una vera e propria festa della comunità anche per rinsaldare i legami e la socializzazione, con il coinvolgimento attivo di tantissime persone.
L’evento prevede l’allestimento della zona attorno alla millenaria Pieve di Santa Maria di Zugliano, con la chiusura della strada provinciale, il posizionamento di gradinate per gli spettatori, palchi e luci ad effetto scenico coi tre quadri della rievocazione che si svolgeranno ora come allora prati circostanti.
E tra figuranti, vestiti di tutto punto con costumi d’epoca del Seicento, realizzati accuratamente nel corso degli anni e continuamente aggiornati dalle sarte volontarie della parrocchia, stretto riserbo invece sul nome dell’attore che impersonerà la morte, un simbolo per la peste del 1630, uno dei quadri di maggiore intensità dell’intera rievocazione storica. Le altre iniziative legate all’apertura dell’Arca di Sant’ Antonio, prevedono la Reliquia itinerante nelle chiese e luoghi delle parrocchie di Zugliano, Grumolo Pedemonte e Centrale secondo un fitto calendario, ma anche la possibilità, di venerare la reliquia del Santo di Padova nei sabati e domeniche pomeriggio del mese di maggio nella Chiesa arcipretale di Zugliano. Il clou delle celebrazioni, a conclusione della Tredicina di Sant’Antonio, dal 31 maggio al 13 giugno, con la chiusura alla presenza ancora confermata da parte del Segretario di Stato Pietro Parolin, agli onori della cronaca in questi giorni di apertura del Conclave.