Ucraina: Zelensky aspetta Putin in Turchia giovedì per trattare la pace

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In poco meno di 24 ore sono state gettate le basi della potenziale svolta tra Ucraina e Russia per favorire la soluzione diplomatica che ponga fine alla guerra. Dopo la tregua di 3 giorni proclamata dal Cremlino, viene cerchiata un’altra data: 15 maggio. Il leader russo Putin, nella notte tra 10 e 11 maggio, ha proposto per giovedì la ripresa dei colloqui diretti a Istanbul, in Turchia.

All’apertura del presidente russo il presidente ucraino Zelensky ha annunciato: “Aspetto Putin in Turchia giovedì. Personalmente spero che questa volta i russi non cerchino scuse”, il messaggio del presidente ucraino. “Siamo pronti per qualsiasi formato di trattative. Ci aspettiamo un cessate il fuoco da lunedì 12 maggio: questa proposta è sul tavolo. Un cessate il fuoco completo e incondizionato, lungo quanto basta per fornire la base necessaria alla diplomazia, potrebbe avvicinare la pace molto di più. L’Ucraina lo propone da tempo, i partner lo propongono. Tutto il mondo ne parla. Aspettiamo una risposta chiara dalla Russia”, il pressing di Kiev.

Il presidente americano Donald Trump, scrivendo sul suo social Truth, si è invece detto convinto che “Putin non vuole avere un cessate il fuoco”, ma l’Ucraina, comunque, “dovrebbe accettare immediatamente”. In questo modo, afferma l’inquilino della Casa Bianca, si potrà vedere “se un accordo è possibile”. E “se non lo è, i leader europei e gli Stati Uniti sapranno come stanno le cose e potranno procedere”.

Da parte sua, il Segretario di Stato americano Marco Rubio, durante una conversazione telefonica avuta ieri con il ministro degli Esteri britannico David Lammy ha ribadito che la “massima priorità” degli Stati Uniti sulla guerra tra Russia e Ucraina “rimane la fine dei combattimenti e un cessate il fuoco immediato”.

Per Mosca, intanto, la tregua è possibile solo a patto che durante i 30 giorni vengano sospese anche le forniture di armi occidentali all’Ucraina, per impedire che approfitti della pausa per riarmarsi. In caso contrario, secondo il presidente russo, è possibile avviare “negoziati seri” anche “senza condizioni”, vale a dire senza un cessate il fuoco in atto, per puntare ad “eliminare le cause alla radice del conflitto e aprire la strada ad una pace solida di lungo termine”.