Roma: il killer di Villa Pamphili ha usato un’identità falsa per fuggire in Grecia

Ascolta l'audio
...caricamento in corso...

Si arricchisce di un nuovo sviluppo il caso di Villa Pamphili a Roma. Infatti, si apprende che l’uomo di nazionalità statunitense fermato in Grecia per l’omicidio della bambina di sei mesi trovata senza vita nel parco della Capitale, si chiama Charles Francis Kaufmann e non Rexal Ford. Merito dell’indagine della Procura di Roma che sta collaborando con l’Fbi.

Altri dettagli importanti. Inoltre, si è appreso che l’americano avrebbe comunque un passaporto regolarmente registrato con il nome Rexel Ford e si sarebbe avvalso della nuova identità a partire dal 2019. Tra le accuse per lui, anche quella di aver nascosto il cadavere della madre della piccola nella stessa Villa Pamphili.

Le indagini comunque proseguono. Proseguono soprattutto per chiarire il ruolo dell’uomo nel delitto e ricostruire i suoi spostamenti. Ricordiamo che Charles Francis Kaufmann è stato fermato dalle autorità greche. Il ministero competente ha ricevuto dall’autorità giudiziaria il mandato di arresto europeo insieme all’ordine europeo di indagine per Rexal Ford che, come detto, si chiama Charles Francis Kaufmann.

Provvedimenti inoltrati ad Atene. I mandati di arresto e di indagine sono stati girati alle autorità della Grecia, affinché venga formalizzata la richiesta di estradizione in Italia di Kaufmann. L’uomo è stato fermato sull’isola greca di Skiathos. Questa la motivazione della richiesta: “I fatti di cui l’uomo è accusato sono avvenuti in Italia”. Grazie all’ordine europeo di indagine, tra l’altro è possibile acquisire elementi determinanti come l’acquisizione del Dna dell’accusato.