Roma, omicidi Villa Pamphilj: la vittima sarebbe una cittadina russa di nome Anastasia

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Sarebbe Anastasia Trofimova il nome della donna trovata cadavere tra la vegetazione di Villa Pamphilj a Roma. Secondo gli inquirenti volati a Malta per scoprire la sua identità, si tratterebbe di una cittadina russa nata a Omsk il 21 settembre 1996. La donna è stata trovata morta il 7 giugno scorso a distanza di circa 200 metri dal corpo della figlia di appena sei mesi.

La redazione di “Chi l’ha visto”, tramite una telespettatrice, è riuscita a contattare una donna che dice di essere la madre della giovane trovata morta a Villa Pamphilj. “E’ mia figlia”, ha detto al programma di Rai 3. Si chiama Anastasia ed era andata a studiare inglese a Malta, dove ha conosciuto Rexal Ford (alias Francis Kaufmann), racconta la donna che dice anche di aver sentito la figlia l’ultima volta in una videochiamata il 27 maggio. Durante quella telefonata era apparso anche l’uomo, che le assicurava di essere una brava persona e di voler mettere su famiglia. In una mail del 2 giugno la ragazza avrebbe poi raccontato alla madre di avere dei problemi con il suo compagno Francis Kaufmann, ma che stavano cercando di risolverli. La donna ha anche svelato il nome della bambina: Andromeda. La madre di Anastasia ha anche fornito un dettaglio della figlia utile per la sua identificazione: un tatuaggio sul piede che corrisponde esattamente a quello mostrato dalla polizia.

Inchiesta interna della polizia. Secondo il Corriere della Sera, il Dirigente Generale della Polizia di Stato Vittorio Pisani, ha annunciato un’inchiesta per chiarire se ci siano state negligenze da parte di alcuni agenti che per ben tre volte avrebbero omesso di identificare la coppia del “giallo” di Villa Pamphilj. La coppia lo scorso 20 maggio, era stata fermata in Via Giulia: lui era ubriaco e strattonava la compagna con in braccio la piccola. Un altro mancato controllo è poi avvenuto, sempre nella stessa giornata, a poche ore di distanza. L’ultima mancata occasione di identificare l’uomo e salvare almeno la bimba, si sarebbe verificato il 5 giugno, quando allertati da alcuni passanti per i pianti della piccola, gli agenti fermarono l’uomo, lasciandolo poi andare dopo che aveva assicurato loro di essere il padre della piccola. Errori gravissimi e omissioni rispetto alla procedura che ora dovranno essere spiegati dagli agenti coinvolti, al questore Roberto Massucci. Spetterà a lui decidere su eventuali provvedimenti disciplinari.

Riscontri si attendono da Mosca. Sull’identità di Anastasia si attendono riscontri da Mosca. In una lettera partita dalla Procura di Roma si chiede un confronto tra l’elenco delle donne scomparse e gli spostamenti censiti della trentenne. In attesa dell’estradizione di Kaufmann, emergono dubbi sulla possibilità di un processo italiano: nel caso in cui la bimba fosse figlia di Kaufmann sarebbe cittadina statunitense e gli Usa potrebbero reclamare l’estradizione chiesta dall’indagato.