“Servizi al collasso, l’Alto Vicentino non ci sta”: domani la mobilitazione per la sanità


Un grido d’allarme si alza dall’Alto Vicentino. Più forte del caldo e della difficoltà di creare mobilitazione. Accadrà a Schio dove domani, giovedì 3 luglio dalle 18.30, davanti al Duomo, si terrà un sit-in promosso dal Comitato per la difesa dei servizi socio-sanitari nel territorio.
L’iniziativa chiama a raccolta i cittadini e le cittadine dei 32 comuni del Distretto Socio Sanitario per difendere servizi essenziali come la Neuropsichiatria Infantile, i Consultori Familiari e il Centro di Salute Mentale. Servizi, questi, rivolti a bambini, adolescenti, famiglie, persone con disabilità, problemi di salute mentale o dipendenze, che stanno vivendo una crisi senza precedenti. Secondo il Comitato promotore, il 2025 ha segnato due tristi primati: un picco di richieste d’aiuto e un minimo storico di personale disponibile: “Domani è importante scendere in piazza – esordisce Carlo Cunegato, esponente di Coalizione Civica e da sempre in prima linea sulla questione sanitaria dell’alto vicentino – perché nel territorio rischiamo di non dare risposte adeguate proprio alle persone più fragili. Nella neuropsichiatria infantile si è passato da avere 6 neuropsichiatri infantili ad averne oggi solo due. Ci sono bambini che aspettano anche due anni per una certificazione.
Il consultorio di Schio a fine agosto sarà senza psicologi. Già oggi le mamme con depressione post partum non trovano risposte. Da quando sono nati i consultori non sono mai stati così in crisi. Il Csm è aperto solo alla mattina e non sempre si riesce a dare delle risposte adeguate a chi ha problemi di salute mentale. La salute per la nostra Costituzione è un diritto fondamentale, non un privilegio. Scendiamo tutti in piazza domani perché la privatizzazione della sanità pubblica e l’indebolimento di molti servizi essenziali penalizza le persone più deboli, che hanno gli stessi diritti degli altri. Un appello oltre che un segnale forte: servono risorse, personale e una visione chiara per il futuro della sanità territoriale. E mentre crescono di ora in ora le adesioni, anche il Partito Democratico sollecita la partecipazione e rincara: “Non possiamo più accontentarci guardando altrove, come se la crisi dei servizi socio-sanitari fosse inevitabile o marginale. È inaccettabile – dichiara Luca Cislaghi dal coordinamento provinciale – che per le grandi opere si trovino sempre fondi, anche quando i costi lievitano senza controllo, mentre per la sanità territoriale e il sociale si continua a dire che le risorse non ci sono. È una questione di priorità politica e di giustizia sociale. Se non si investe ora, rischiamo di perdere per sempre un patrimonio pubblico, peraltro già in sofferenza, costruito in decenni di lavoro e partecipazione”.
E alla “chiama” di domani hanno già risposto in tanti: numerose realtà civiche, politiche e sindacali, tra cui Coalizione Civica Schio, PD, Una Nuova Trama, Schio Città Europea, CGIL, ANPI Valleogra, Val d’Astico Libera, oltre naturalmente al Comitato Sanità Pubblica Alto Vicentino.
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