L’Italia insieme ad altri 8 Paesi dice ‘No’ all’occupazione israeliana di Gaza. Proteste a Tel Aviv

Ascolta l'audio
...caricamento in corso...

No al piano di occupazione israeliano a Gaza. L’Italia ha firmato un documento assieme ai “Ministri degli Esteri di Australia, Austria, Canada, Francia, Germania, Norvegia, Nuova Zelanda e Regno Unito per respingere con forza la decisione del Gabinetto di Sicurezza israeliano dell’8 agosto di lanciare un’ulteriore operazione militare su larga scala sulla Striscia”. E’ quanto si legge sul sito del Ministero degli Esteri che ribadisce la “necessità di un cessate il fuoco immediato e permanente, che consenta anche la fornitura di un’adeguata assistenza umanitaria”. Nella dichiarazione si sottolinea anche una visione comune “a favore dell’attuazione di una soluzione a due Stati negoziata, quale unico modo per garantire che israeliani e palestinesi possano vivere fianco a fianco in pace, sicurezza e dignità”.

Tajani: nella Striscia di Gaza “è in corso una carneficina” che “non può continuare”. Dalle colonne de ‘Il Messaggero’, il ministro degli Esteri ha esortato il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, a sospendere un’operazione che allontana le prospettive di pace e rischia di trasformarsi in una un nuovo Vietnam per l’esercito israeliano. “Se i vertici dell’esercito hanno qualche perplessità” sull’operazione a Gaza, “un motivo c’è. Non è questa la via”, ha aggiunto il vicepremier. “Ogni tentativo di annessione di una parte della Striscia o della Cisgiordania mina alla base la costruzione di uno Stato palestinese e rafforza la causa terroristica di Hamas”, ha proseguito Tajani, “attaccare perfino villaggi di cristiani palestinesi, da sempre elemento di stabilità nell’area, è imperdonabile”.

Cresce il dissenso contro Netanyahu. Ieri a Tel Aviv migliaia di persone hanno protestato contro l’operazione decisa dal governo. I manifestanti hanno chiesto la fine della guerra nella Striscia e la liberazione degli ostaggi ancora prigionieri di Hamas, le cui vite, anche secondo l’establishment di sicurezza e di intelligence israeliano, potrebbero essere messe in pericolo dall’espansione dell’occupazione decisa dal primo ministro israeliani. Alcuni manifestanti hanno anche esposto cartelli con degli appelli rivolti al presidente degli Stati Uniti Donald Trump per chiedergli di fermare Netanyahu. Altri, avevano con sé anche delle immagini di bambini palestinesi uccisi dall’esercito israeliano.

Un nuovo sciopero è stato annunciato dai gruppi che rappresentano le famiglie degli ostaggi, dei soldati uccisi e delle vittime del massacro di Hamas del 7 ottobre, contro la guerra e il piano del governo di conquistare Gaza City. “Domenica prossima ci fermeremo tutti e diremo: ‘Basta, fermate la guerra, restituite gli ostaggi’. Spetta a poi farlo”, afferma in una conferenza stampa a Tel Aviv Reut Recht-Edri, il cui figlio Ido Edri è stato assassinato da Hamas al festival musicale Nova. Lo riferisce Times of Israel.

Intanto i bambini a Gaza muoiono di fame. Secondo il Ministero della Salute di Gaza, citato da Al-Jazeera, gli ospedali della Striscia hanno registrato cinque nuovi decessi per fame nelle ultime 24 ore, portando il numero totale delle vittime per questa causa dall’inizio della guerra a 217. Tra gli ultimi decessi ci sono due bambini, che portano a 100 il numero di piccoli morti per mancanza di cibo a Gaza.