Raid israeliano su tenda giornalisti, Idf: “Erano terroristi”. Netanyahu: “Libereremo Gaza da Hamas”

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Fonti palestinesi hanno riferito che due giornalisti di al Jazeera sono stati uccisi in un “attacco aereo contro una tenda per giornalisti” di fronte all’ospedale Shifa, nel quartiere Rimal di Gaza City. Poco dopo la stessa Al Jazeera ha confermato che due dei suoi corrispondenti e due cameraman sono stati uccisi e che c’è anche una quinta vittima.

“Come abbiamo riportato, i giornalisti di Al Jazeera Anas al-Sharif e Muhammad Karika sono stati uccisi insieme ai cameraman Ibrahim Zaher e Mohammed Noufal in un attacco mirato israeliano contro una tenda che ospitava giornalisti a Gaza City. Ora possiamo confermare che anche Moamen Aliwa, operatore di ripresa, è stato ucciso in questo attacco”.

Dal canto loro, come riporta Ynet, le forze armate israeliane Idf hanno reso noto di aver eliminato il “giornalista-terrorista” Anas al-Sharif nell’area di Gaza City, nel nord della Striscia. Nella dichiarazione del portavoce dell’Idf si legge che “il terrorista ha mascherato la sua identità agendo sotto mentite spoglie, ma è stato invece a capo di una cellula di Hamas e ha promosso piani di lancio di razzi contro cittadini dello Stato di Israele e delle forze israeliane”. Secondo l’Idf “i documenti confermano ancora una volta la sua attività terroristica legata ad Hamas, che al Jazeera ha tentato di smentire”.

Intanto il premier israeliano Netanyahu respinge con forza le accuse di voler affamare i palestinesi e tira dritto sul suo piano per Gaza malgrado le critiche internazionali: “Il nostro obiettivo non è quello di occupare Gaza, ma di liberarla, liberarla da Hamas”, ha così ribadito il premier spiegando che l’esercito ha avuto l’ordine di smantellare le ultime due roccaforti del gruppo terroristico, a Gaza City e nei campi centrali della Striscia, tra cui la zona umanitaria di Mawasi.

“Israele darà inizio al piano in tempi brevi, ma permettendo innanzitutto ai civili di lasciare in sicurezza le aree di combattimento e raggiungere zone sicure designate, dove trovare cibo, acqua e cure mediche in abbondanza”, ha assicurato Netanyahu annunciando anche l’apertura di nuovi corridoi sicuri e siti di distribuzione degli aiuti della Gaza Humanitarian Foundation, la controversa organizzazione israelo-americana già al centro di forti critiche.