Il paese e il tifo biancorosso piangono Christian. Lo schianto a 100 metri da casa

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Stava rincasando e si trovava a poche decine di metri dalla sua abitazione, l’altra notte, la vittima dell’ennesimo incidente stradale e mortale del mese di agosto nel Vicentino. Aveva solo 38 anni Christian Alberti, rosatese, morto in ospedale a Vicenza dopo lo schianto sul muretto di un’abitazione di San Pietro di Rosà, in via Pacelli di fronte al civico 20. Era l’una di notte, circa, di ieri, martedì 19 agosto. In tanto lo piangono all’indomani della morte, in molti tra questi compagni di tifo in Curva Sud del Menti, visto che il giovane uomo è stato un fedelissimo dei colori biancorossi.

Impossibile al momento ricostruire cosa sia accaduto con l’esattezza richiesta dalle indagini in corso. Non ci sarebbero  testimonianze dirette, anche se appare assodato che lo scooter Yamaha 125 di proprietà del 38enne vicentino si sia schiantato sul perimetro di cinta in muratura di un’abitazione privata, senza precedenti urti con veicoli. E’ bastato deviare di poco sul lato destro della carreggiata per trovare l’angolo in cemento, rivelatosi un ostacolo letale per Christian.

Il forte rumore provocato dall’impatto tra il mezzo motorizzato e il manufatto ha destato i residenti delle villette vicine, usciti in strada per dare supporto insieme a degli automobilisti in transito poco dopo, fino all’arrivo dei soccorsi del Suem 118 dal San Bassiano. Una volta sul posto, il riscontro delle condizioni critiche dello scooterista sono parse evidenti, tanto da decidere il trasferimento al San Bortolo, nel capoluogo berico, per tentare di affrontare il trauma cranico-cerebrale nel centro specializzato di rianimazione. Alberti, però, è spirato poche ore dopo, prima dell’alba di martedì.

Schianto in scooter all’una di notte. Soccorso in fin di vita un 38enne, poi morto in ospedale

Il cittadino rosatese lavorava in una ditta di Pozzoleone ed era un appassionato di sport, calcio in particolare, da tifoso biancorosso. Era conosciuto anche con il nomignolo “Muscoi”, e da ieri alcuni amici lo ricordano così, nei messaggi di tristezza e di affetto a lui dedicati. Il suo nome, nella giornata di ieri, era stato tenuto sotto riserbo dalla Compagnia Carabinieri di Bassano del Grappa, visto che i suoi genitori si trovavano fuori paese per trascorrere qualche giorno di vacanza. Lascia nel dolore una sorella e chi, ora più che mai, gli è sempre stato vicino. Un incaricato tra i parenti li avrebbe poi raggiunti dopo il contatto con le forze dell’ordine, per dare loro la più terribile delle notizie, quella della perdita di un figlio.

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