Gaza City, iniziata l’occupazione israeliana. Guterres: “Violato il diritto internazionale”


L’esercito israeliano ha dato il via nella notte alla prima fase dell’occupazione di Gaza City, controllando già la periferia della città palestinese. Almeno 130mila riservisti saranno richiamati e quelli già in servizio, vedranno prolungata di un mese la missione. Israele dimostra “palese disprezzo” per gli sforzi di mediazione, commenta Hamas.
Lo Stato ebraico ha anche approvato in via definitiva un insediamento in Cisgiordania che divide in due la regione, impedendo di fatto la realizzazione di uno Stato unito di Palestina. Il controverso progetto di insediamento “E1” in Cisgiordania è stato annunciato ieri dal ministro delle Finanze israeliano, Bezalel Smotrich che l’ha definito una decisione “storica”.
La condanna dell’Onu. Antonio Guterres esorta Israele a fermare il progetto per la costruzione di 3.400 unità abitative nella cosiddetta area E-1 in Cisgiordania, poiché rappresenta “una minaccia esistenziale alla soluzione dei 2 Stati”. Per il Segretario Generale delle Nazioni Unite, il progetto viola il diritto internazionale e le risoluzioni dell’Onu. L’insediamento “taglierebbe il nord dal sud della Cisgiordania e avrebbe gravi conseguenze sulla contiguità territoriale del Territorio palestinese occupato”, ha quindi denunciato in una nota il portavoce di Guterres, Stephane Dujarric.
Anche numerosi governi europei, incluso quello italiano, con il ministro degli Esteri Tajani, hanno definito questi nuovi insediamenti ‘illegali e contrari al diritto internazionale’. “Insieme ai partner europei esortiamo il Governo israeliano a collaborare con l’Autorità Nazionale Palestinese per rafforzare insieme la stabilità di tutta la regione. La decisione israeliana di procedere con nuovi insediamenti in Cisgiordania è inaccettabile, contraria al diritto internazionale e rischia infatti di compromettere definitivamente la soluzione a due Stati, obiettivo per il quale il Governo italiano sta continuando a lavorare con convinzione e il massimo impegno”, ha scritto su X il vicepremier Antonio Tajani.
Palestinesi in fuga da Gaza City. Dopo l’inizio dell’offensiva, centinaia di persone dai sobborghi di Zeitoun e Sabra si stanno spostando verso la parte nordoccidentale della città, mentre le truppe israeliane hanno cominciato a operare nelle aree di Zeitoun e Jabalia, preparando l’occupazione.
Diciassette senatori statunitensi chiedono di garantire l’accesso ai media. “Gli Stati Uniti – chiedono i senatori al segretario Rubio-, devono chiarire a Israele che vietare e censurare le organizzazioni mediatiche e prendere di mira o minacciare i membri della stampa è inaccettabile e deve cessare”., hanno tuonato 16 democratici e l’indipendente Bernie Sanders in una dichiarazione. Nella loro lettera al Segretario di Stato americano, fedele alleato di Israele, i 16 senatori democratici e l’indipendente Bernie Sanders, esortano il Dipartimento di Stato affinché faccia pressione sul governo israeliano per proteggere i giornalisti a Gaza e a consentire l’accesso alla stampa internazionale”, nel territorio palestinese devastato da 22 mesi di guerra.