MotoGp, Pecco Bagnaia vince la Sprint del GP del Giappone


Francesco Bagnaia vince la Sprint di Motegi e torna sul gradino più alto di una baby race a 315 giorni dall’ultima volta. Il torinese ha dominato come mai si era visto in questa stagione: scatta davanti a tutti e guadagna progressivamente terreno lungo la prima metà della gara da dodici giri.
Con lui sul podio salgono il compagno di squadra Marc Marquez – che scattava dalla casella più esterna della seconda fila – e il connazionale Pedro Acosta (KTM Red Bull) che precede l’altro spagnolo Joan Mir con la Honda factory.
Incidente al via: subito fuori alla prima curva Marco Bezzecchi e Jorge Martin con le due Aprilia ufficiali. Il campione in carica è arrivato lungo tutto all’interno dalla staccata di curva uno, perdendo il controllo della sua RS-GP per poi attraversare la pista, centrando la moto gemella dell’italiano. Nessuna conseguenza sul piano fisico per Bezzecchi, passaggio al centro medico del circuito per Martin che – appena rialzatosi – si teneva la spalla destra, si sarebbe infatti rotto la clavicola.
Dietro ai piloti del podio e a Mir, Franco Morbidelli chiude la top five davanti a Fabio Quartararo, Luca Marini e Raul Fernandez dalla sesta alla ottava casella del ranking, mentre Ai Ogura e uno spento Alex Marquez completano la top five dell’ordine d’arrivo.
Il capolavoro di Pecco era iniziato nelle qualifiche: con un tempo da un minuto, 42 secondi e 911 millesimi Pecco conferma i segnali di ripresa visti nella prima giornata di prove del Gran Premio del Giappone e – unico ad infrangere il muro del minuto e 43 secondi – fa la differenza con un vantaggio di novantadue millesimi su Joan Mir con la Honda ufficiale (che eguaglia la sua miglior performance di sempre nelle qualifiche della premier class) e di 132 millesimi nei confronti del suo compagno di squadra Marc Marquez che completa la prima fila.
Il commento di Bagnaia dopo le qualifiche di questa mattina: “Fantastico tornare a guidare come mi piace – ha detto il pilota della Ducati, sorridente e sereno come non lo si vedeva da tempo -. Rispetto alla pole di Brno, venuta fuori per caso, questa è frutto di un lavoro che mi ha permesso di sfruttare il potenziale della moto. Devo ringraziare la squadra che ha fatto le ore piccole per sistemare la moto. La svolta è stata il test di Misano che ha indicato la possibile via d’uscita. Finalmente riesco a sentire il limite della Desmosedici, ma senza il test di Misano non ce l’avrei fatta, in quell’occasione abbiamo messo a fuoco tutto”.