La Valle dell’Astico: un gioiello naturalistico e storico della provincia di Vicenza

La Valle dell’Astico, situata nella parte settentrionale della provincia di Vicenza, è uno degli angoli più suggestivi del Veneto. Prende il nome dal fiume Astico, che nasce sulle pendici del Verena, tra l’Altopiano dei Sette Comuni e le montagne trentine, per poi scorrere lungo vallate strette e profonde fino a confluire nel Bacchiglione.

Il tratto vicentino della valle è caratterizzato da un ambiente naturale vario: boschi alle quote più alte, colline dolci verso sud, e spettacolari gole scavate dal fiume nella zona di Arsiero, Velo d’Astico e Pedemonte. Qui l’Astico ha plasmato nel corso dei millenni paesaggi che alternano cascate, rapide e tratti di acqua calma, creando un habitat prezioso per flora e fauna. Un esempio concreto è Contrà Pria, a pochi passi da Arsiero. Si tratta di un’ampia
spiaggia di rocce levigate dal fiume, circondata da acque cristalline. In estate diventa una
vera e propria oasi naturale per chi cerca refrigerio, ma è suggestiva in ogni stagione grazie
ai giochi di luce e riflessi sull’acqua. È anche punto di partenza per escursioni e passeggiate
lungo le sponde del fiume.

Altro spettacolo naturale sono i Gorghi di Pedemonte, pozze profonde e limpide formatesi
per erosione del fiume. Questi “laghetti naturali”, dalle tonalità che vanno dal verde smeraldo all’azzurro intenso, sono circondati da vegetazione e rappresentano un angolo di grande fascino paesaggistico. Sono meta prediletta di escursionisti, fotografi naturalisti e famiglie in cerca di luoghi tranquilli e suggestivi.

La Valle dell’Astico non è solo natura: è anche una terra profondamente segnata dalla storia. Durante la Prima Guerra Mondiale, questo territorio fu teatro di durissimi combattimenti tra esercito italiano e austro-ungarico, soprattutto nella zona di Forte Corbin e Forte Campomolon, che oggi rappresentano importanti siti di memoria visitabili. Da Arsiero si diramano infatti i percorsi verso Tonezza del Cimone, Posina e Laghi e le aree montane, collegando la valle agli Altipiani e alle zone di confine con il Trentino, perfetti per escursioni a piedi, in mountain bike e per appassionati di arrampicata.

Un capitolo importante della valle è legato allo scrittore Antonio Fogazzaro (1842-1911),
uno dei maggiori narratori italiani dell’Ottocento. A Velo d’Astico, la sua famiglia possedeva
diverse ville, che divennero luoghi di soggiorno estivo e fonte di ispirazione letteraria. La più celebre è Villa Valmarana Fogazzaro, una residenza signorile immersa nel verde, dove lo scrittore trascorse lunghi periodi e dove trovò spunti per ambientazioni e personaggi dei suoi romanzi. La villa, con il suo parco e gli scorci sulla valle, rappresenta ancora oggi un simbolo della connessione tra paesaggio, arte e letteratura. Questi edifici storici, oltre al loro valore architettonico, testimoniano il ruolo della Valle dell’Astico come rifugio culturale e luogo di contemplazione per artisti e intellettuali.

Nei paesi della valle, come Arsiero, San Pietro Valdastico e Pedemonte, sopravvivono
ancora tradizioni legate al mondo contadino e montanaro. Sagre, feste patronali e mercatini
sono occasioni per riscoprire l’identità autentica della valle, tra gastronomia locale e
artigianato. Piatti tipici come la polenta con formaggi d’alpeggio, la selvaggina e i dolci
semplici della tradizione accompagnano l’ospitalità delle comunità locali.

La Valle dell’Astico è oggi meta ideale per chi cerca una vacanza all’insegna del turismo
lento. Numerosi sentieri e percorsi Cai attraversano i boschi e conducono a panorami
mozzafiato sulle Piccole Dolomiti e sull’Altopiano di Asiago. Molto apprezzati sono anche i
percorsi in mountain bike e le escursioni lungo il corso del fiume.

“La valle dell’Astico resta un territorio ancora poco conosciuto rispetto ad altre mete del
Veneto, ma proprio questa dimensione raccolta e autentica la rende speciale – sottolinea il
presidente dell’Ogd Pedemontana Veneta e Colli Nicolas Cazzola – oggi è meta ideale per chi cerca una vacanza all’insegna del turismo lento e sostenibile. I numerosi sentieri e
percorsi del Cai attraversano boschi rigogliosi e conducono a panorami mozzafiato sulle
Piccole Dolomiti e sull’Altopiano di Asiago, mentre non mancano itinerari apprezzati dagli
amanti della mountain bike e suggestive escursioni lungo il corso del fiume”.

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