Cuba, 13 mila casi per l’epidemia di dengue, chikungunya e oropouche


Il governo di Cuba ha ammesso almeno 13mila casi di febbre probabilmente legati a contagio dei virus dengue, chikungunya e oropouche. Lo ha dichiarato il viceministro della Salute Pubblica, Carilda Peña, alla televisione di Stato parlando di “un aumento in tutte le aree del Paese” delle tre malattie che si trasmettono attraverso la puntura di insetti. Secondo i dati del governo almeno sette persone sono in condizioni critiche mentre non è stato fornito il numero totale di persone infette né delle vittime.
Si tratta della prima volta che le autorità sanitarie riconoscono una diffusione estesa dei tre virus nonostante le numerose segnalazioni e le denunce che, da tempo, arrivavano dalla popolazione principalmente attraverso i social.
Peña ha inoltre affermato che le autorità sono “pronte a fornire assistenza” e che verrà avviata prossimamente una estesa campagna di fumigazione nelle zone più colpite, ma l’intervento viene considerato già tardivo da numerose organizzazioni vicine alla dissidenza che denunciano la “ridotta capacità di affrontare le epidemie e controllare la riproduzione delle zanzare con montagne di rifiuti e liquidi che permangono nelle strade per settimane”.
L’Osservatorio cubano per i diritti umani (Ocdh), ong con sede a Madrid, ritiene infatti che il governo continui a minimizzare “l’allarmante crisi della salute” dell’isola e ha chiesto alle autorità di dichiarare l’emergenza sanitaria.