Pedemontana, “rischio contaminazione da Pfas”. L’allarme scuote la Provincia

L’allarme per il rinvenimento di Pfas e Pfba sul terreno del tunnel della Superstrada Pedemontana Veneta di Sant’Urbano e Malo scuote la Provincia di Vicenza. Sei consiglieri di minoranza hanno chiesto un consiglio d’urgenza e posto un’interrogazione al presidente Andrea Nardin, per chiedere quali siano le iniziative urgenti che la Provincia ha introdotto da quando sono noti i fatti in questione al fine di limitare i rischi che il nostro territorio riviva una contaminazione ambientale da Pfas.
Grande la preoccupazione sul territorio e troppo alti i rischi per la popolazione, le minoranze in Provincia chiedono interventi urgenti.
I fatti
Con una nota Arpav ha comunicato a diversi uffici della Regione Veneto, alla Provincia di Vicenza, al Consiglio di Bacino Ato Bacchiglione, a Viacqua e Acegas, alle Ulss 7 e 8, a due Comuni della Provincia, che osno stati rinvenuti Pfas – e in particolare Pfba nelle acque di dilavamento – in corrispondenza dei siti interessati dal conferimento di terre e rocce da scavo provenienti dal cantiere dei tunnel della Superstrada Pedemontana Veneta di Sant’Urbano e Malo, presenza dovuta al fatto che i Pfba siano contenuti in un prodotto che è servito ad accelerare la presa del calcestruzzo dei tunnel.
La nota di Arpav indica che i circa 3 milioni di metri cubi di materiale potenzialmente caratterizzato dalla presenza di questo componente sono stati conferiti dalla società che ha costruito la Spv in 21 cave o discariche della provincia di Vicenza e la Procura della Repubblica di Vicenza ha concluso le indagini su questi fatti, indagando 12 persone per reato ambientale e omessa bonifica.
A testimoniare la gravità e l’alto rischio per il territorio, la chiusura, da parte dell’Ulss8, di 11 pozzi privati per contaminazione da Pfba nei Comuni di Dueville, Caldogno e Vicenza, che si sommano agli 8 chiusi in precedenza su Caldogno, Dueville e Vicenza che alimentano l’acquedotto di Padova.
L’interrogazione
I consiglieri del gruppo consiliare Vicenza in Comune (Marco Guzzonato, Carlo Gecchelin, Mattia Pilan, Enrico Storti, Diego Zaffari, Massimo Zulian) chiedono se il presidente Andrea Nardin sapesse della problematica legata alla presenza di Pfas nel cantiere della Spv prima del 21 maggio di quest’anno ed eventualmente quali iniziative di sua competenza abbia intrapreso.
Chiedono come il presidente e l’ente provinciale si siano mossi dal 21 maggio scorso, data della comunicazione di Arpav, ad oggi, per contribuire a tutelare e difendere l’ambiente e la salute della cittadinanza di fronte al potenziale e concreto rischio manifestato.
Vogliono anche sapere se la Provincia di Vicenza è in grado di assicurare che i 3 milioni di metri cubi di materiale potenzialmente caratterizzati dalla presenza di Pfba siano stati e siano gestiti con il massimo della cautela possibile, in sicurezza secondo la normativa, evitando cioè che si crei percolazione e quindi una potenziale minaccia all’acqua delle falde acquifere, in virtù del fatto che molti dei 21 siti citati nei documenti del tavolo regionale si trovano in zona di ricarica della falda. I consiglieri vogliono inoltre che il presidente dica chiaramente quali sono i 21 siti in questione, e quali siano le iniziative urgenti che la provincia, assieme agli altri enti citati, ha introdotto, a partire da quando sono noti i fatti in questione, per limitare i rischi che il nostro territorio riviva una contaminazione ambientale da Pfas, con conseguenze ed impatti irreversibili sull’ambiente e sulla salute delle persone.
Pfas in Pedemontana, la preoccupazione sale: le minoranze incalzano i sindaci
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