Regionali e Sanità, la sfida del Circolo Buozzi: tre proposte per i candidati al Consiglio

A ridosso delle elezioni in Veneto, dal Circolo Bruno Buozzi di Vicenza arrivano tre proposte per i candidati al Consiglio regionale per “Rigenerare il sistema dei servizi e la salute”. Le proposte partono da un dato di fatto: “Le Ulss non sono aziende”.
Il Circolo, nato 5 anni fa da un gruppo di persone con radici nel mondo sindacale Uil ha una matrice culturale e vuol approfondire e proporre soluzioni alle istituzioni, ai corpi sociali intermedi, sui principali temi della società sia locale che nazionale.
Il gruppo di coordinamento composto da Alberto Leoni, ex direttore della ex Ulss4 vicentina, Antonio Bertacco, Riccardo Dal Lago, Claudio Veronese e Silvano Veronese ha lanciato la proposta per migliorare la sanità locale.
“La nostra salute dipende soprattutto dai determinanti della salute: ambiente, condizione socio economica, cultura e stile di vita. Il sistema sanitario incide non oltre il 20% sulla salute. Di solito interviene in una fase riparatoria, comunque essenziale. E questo sistema in Veneto oggi è in difficoltà. Tre proposte a chi dovrà decidere sulla sanità nei prossimi anni in Veneto.
Una buona sanità nasce dalle persone
Investire sulle persone è la vera riforma di cui la sanità veneta ha bisogno nei prossimi 5 anni: a partire dalla attrazione di nuovi medici nelle specialità dell’emergenza in particolare, ma soprattutto infermieri anche ricorrendo ad accordi con paesi stranieri dove la qualità formativa è comprovata. Agli infermieri, la vera grande emergenza di questi tempi, vanno garantite una valorizzazione economica aggiuntiva regionale ed una maggiore autonomia professionale con possibilità di sviluppo di carriera oggi precluso. Serve rafforzare con autonome risorse di bilancio e con finanziamenti esterni il Fondo Sanitario Regionale con 150 milioni di euro (scelta impegnativa ma possibile in una Regione “ricca” come il Veneto, grazie ad una riallocazione della spesa regionale attuale e ad un eventuale contributo di scopo contenuto chiesto alla Comunità).
Ridurre le liste di attesa
Il grande problema delle liste d’attesa come affrontato tradizionalmente non è risolvibile. Per ridurle in tempi accettabili serve una forte attenzione alla medicina di base ed al suo collegamento in tempi programmati (anche con le nuove tecnologie) con lo specialista che diventa il consulente del medico di base. Solo da questo modello può nascere l’abbattimento delle liste d’attesa: va governata soprattutto la domanda di prestazioni più che l’offerta delle stesse altrimenti ci sarà una costante corsa al rialzo dell’offerta. Si deve valorizzare il medico di base (sono circa 3.000 oggi in Veneto, con un aumento, più alto rispetto al resto d’Italia, del numero di chi ha superato il massimale di assistiti), con una maggiore responsabilizzazione clinica: il corso di formazione dei medici di base va spostato dalle regioni all’Università; vanno tolte funzioni strettamente amministrative che tolgono tempo prezioso che va destinato alla cura e garantito il supporto infermieristico soprattutto per gli assistiti cronici stabilizzati.
Le Ulss non sono aziende
E’ necessario, in attesa di una modifica necessaria delle vecchie norme del 1992, porre fine alla concezione aziendalistica delle Ulss i cui indirizzi di fondo passano alle conferenze dei sindaci. Più poteri di indirizzo e controllo ai sindaci, mentre le funzioni strettamente operative vanno ad un ufficio di direzione che coincide con l’attuale direzione strategica allargata. Il governo clinico degli ospedali e del territorio, affidato ai sanitari di diverse professionalità, sarà il nuovo modello di gestione. Va superata l’Azienda Zero e le sue funzioni riportate nel dipartimento sanitario della Regione Veneto.
E chiediamoci: ha senso che Vicenza e Venezia continuino ad avere due Ulss anziché una come in tutto il Veneto?
– – – – –
L’Eco Vicentino è su Whatsapp e Telegram.
Iscriviti ai nostri canali per rimanere aggiornato in tempo reale.
Per iscriverti al canale Whatsapp clicca qui.
Per iscriverti al canale Telegram clicca qui.