Persona fragile accerchiata da un gruppo di adolescenti all’autostazione

Stazione delle corriere di Thiene al centro nuovamente di un brutto fatto di cronaca, nei giorni scorsi, con protagonisti un gruppetto di studenti delle scuole superiori cittadine.
I fatti sarebbero avvenuti lo scorso mercoledì 26 novembre e la richiesta di intervento alla polizia locale risale alle 8,18 di mattina, pochi minuti dopo l’orario di inizio delle lezioni nelle scuole thienesi. A spiegare cosa è accaduto è lo stesso sindaco di Thiene, Giampi Michelusi, che parla di un “episodio che esterrefatti”, ma “la cui narrazione necessita di approfondimenti e precisazioni” che il sindaco mette nero su bianco “anche a beneficio di taluna minoranza che ancora una volta interviene senza conoscere la realtà dei fatti, con il mero obiettivo di strumentalizzare qualunque fatto di cronaca”.
I fatti sono presto detti. L’autista di un autobus privato della ditta Cappozzo, che opera sulla linea Lugo-Thiene, ha allertato a quell’ora il comando della polizia Locale di via Rasa segnalando la presenza di un gruppo di ragazzi che importunavano una persona con fragilità nell’area della stazione degli autobus al Bosco. Lo avrebbero accerchiato e strattonato. “La pattuglia di pronto intervento che stava sorvegliando la zona degli istituti scolastici, dove ormai alle 8.18 si trova la maggior parte degli studenti, è arrivata in pochi minuti alla stazione e ha raccolto le sommarie informazioni dall’autista per poi avviare le indagini con il supporto delle immagini del sistema di videosorveglianza”.
Il sindaco aggiunge dell’altro: “Dalla testimonianza dell’autista sembrerebbe peraltro emergere la presenza di un ‘solito gruppetto‘ del quale però la polizia locale non ha effettivo riscontro, essendo numerosi i capannelli di persone che si creano nella zona. La presenza degli agenti in zona con una pattuglia di pronto intervento è costante tutte le mattine fino alle 8,30 ed effettua ogni giorno un’attività di controllo fino alle 8.30 tra la stazione dei bus e le zone limitrofe ritenute sensibili per la presenza massiccia di studenti. “Gli agenti – agginge il primo cittadino – sono peraltro formati a valutare la situazione contingente e a determinare in modo istantaneo l’organizzazione puntuale dell’attività, così da rendere il controllo dinamico rispetto al flusso di studenti. E ciò comporta evidentemente lo spostamento della pattuglia dalla stazione ad altri siti verso i quali si distribuiscono i ragazzi ogni mattina”.
La tolleranza zero verso atti di violenza è ribadita anche in questa occasione dal sindaco. “Nessun atto di violenza fisica o verbale perpetrata verso chiunque può trovare in questa Amministrazione una qualsivoglia tolleranza o giustificazione, chiunque sia l’autore; nondimeno, come testimoniato anche con la mia immediata attivazione dopo l’episodio di aggressione di qualche settimana fa, questa Amministrazione è da sempre parte attiva nell’educazione alla cultura del rispetto e della non violenza con iniziative e progetti rivolti ai ragazzi, convinta che ogni agenzia educante, facendo rete, possa contribuire a formare gli adulti di domani. Non solo le scuole, a cui ho inviato una lettera aperta, ma anche tutte le forze dell’ordine presenti sul territorio sono già state coinvolte in un apposito incontro dove ho chiesto la massima sinergia con la polizia locale, alla quale la legge riconosce una competenza in materia di pubblica sicurezza solo sussidiaria a quella delle forze dell’ordine centrali”.
Le reazioni
Su quanto accaduto si era scagliata la consigliera di minoranza Giulia Scanavin (Fratelli d’Italia), che ricorda come il progetto di riqualificazione dell’autostazione preveda anche la realizzazione di un distaccamento del consorzio di polizia locale NeVi. “Come consigliera comunale e come cittadina sono esterrefatta che avvenimenti come questi possano accadere alle 8 di mattina. È una situazione preoccupante. Sono indignata, perché il distaccamento della polizia locale alla stazione degli autobus dovrebbe essere già attivo, invece, per vari ritardi e per una progettazione che non aveva tenuto conto delle esigenze della Soprintendenza, l’affidamento dei lavori è stato fatto solo a novembre. Se fosse già aperto, rappresenterebbe un sistema di deterrenza, soprattutto in quell’area, in cui continuano a verificarsi episodi di delinquenza. C’è da chiedersi, poi: le telecamere già presenti, funzionano? Come è possibile non riuscire a individuare questi aggressori attraverso i filmati?”. Replica Michelusi: “Sicuramente la presenza di un presidio di polizia locale fisso presso la stazione concorrerà a rappresentare un deterrente nel compimento di atti criminosi ma non determinerà una sostanziale modifica nell’organizzazione del servizio”.
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