Greta Thunberg arrestata ad una manifestazione pro-Pal a Londra

L’attivista svedese Greta Thunberg è stata arrestata oggi – martedì 23 dicembre – nel centro di Londra durante una manifestazione a sostegno degli attivisti di Palestine Action in sciopero della fame. Anche la polizia britannica ha confermato il fermo dell’attivista, dopo aver esposto un cartello a sostegno dell’organizzazione proscritta, in violazione del Terrorism Act 2000, davanti agli uffici londinesi di Aspen Insurance, presa di mira perché ritenuta legata alla società di difesa israeliana Elbit Systems.

In un video condiviso dal gruppo, si vede la Thunberg con in mano un cartello con la scritta ‘Sostengo i prigionieri di Palestine Action. Mi oppongo al genocidio’. Lo rendono noto gli organizzatori dell’iniziativa, promossa per solidarizzare con otto detenuti del gruppo Palestine Action che stanno conducendo uno sciopero della fame a oltranza da più di 50 giorni per protestare contro la loro condizione processuale e carceraria nel Regno Unito, dove sono in stato di reclusione preventiva da mesi.

Palestine Action è un gruppo conosciuto per le azioni di disobbedienza civile e per la denuncia dei legami fra Londra e Israele sullo sfondo di quanto accaduto nella Striscia di Gaza, ma i suoi militanti non sono mai stati incriminati per attentati contro le persone. La stretta draconiana del governo Starmer nei suoi confronti, invece, è stata criticata sia dal Regno Unito sia all’estero: dalla sinistra pacifista, da esponenti politici liberali, da ong umanitarie come Amnesty International e da agenzie dell’Onu. Lo sciopero della fame degli otto detenuti – uomini e donne tuttora in attesa di processo e al momento non condannati per alcun reato – è il più lungo mai attuato nel Paese dai tempi del tragico ‘hunger strike’ del 1981.

Il ministro per le Prigioni, la Libertà Condizionale e la Libertà Vigilata, James Timpson, ha escluso interventi politici, affermando che “le decisioni sulla custodia cautelare spettano a giudici indipendenti” e che un intervento dei ministri sarebbe “incostituzionale e inappropriato”.