Ex Ilva: trattativa esclusiva avviata con Flacks Group. Perplessità dai sindacati

Un nuovo capitolo della ‘storia infinita’ dell’ex Ilva si sta scrivendo in queste ore, con la trattativa esclusiva avviata dai commissari straordinari con Flacks Group: il family office privato di Michael Flacks, investitore, miliardario, filantropo e uomo d’affari britannico, nato a Manchester, in Inghilterra. La società di investimenti privati ha però sede a Miami, in Florida.
L’offerta di acquisto è del valore simbolico di un euro, ma si preannunciano 5 miliardi di investimenti per il rilancio e il mantenimento dell’occupazione di oltre 8 mila lavoratori. Una volta conclusa la trattativa tra l’azienda e i commissari, l’ultima parola spetterà al governo che valuterà se procedere o meno con l’operazione. La speranza del ministro delle Imprese Adolfo Urso, se la trattativa avrà esito positivo, è di concludere l’assegnazione delle acciaierie entro il primo quadrimestre del 2026.
Il messaggio di Michael Flacks: “Flacks Group ha raggiunto un accordo con il governo italiano per acquisire Ilva Steel, il più grande stabilimento siderurgico integrato d’Europa” ha annunciato su Linkedin Michael Flacks. “Questa acquisizione – aggiunge Flacks – garantisce il futuro a lungo termine di una piattaforma industriale storica, supporta 8.500 lavoratori qualificati e rafforza le catene di approvvigionamento europee fondamentali per l’automotive, l’edilizia e le infrastrutture. Il governo italiano rimarrà un partner strategico con una quota del 40%, mentre Flacks Group detiene l’opzione di acquisire un ulteriore 40% in futuro, riflettendo il nostro focus sulla partnership industriale a lungo termine”. “Questa transazione – sottolinea poi Flacks- riguarda prima le persone. Il nostro obiettivo è investire nel lungo termine, modernizzare in modo responsabile e garantire un futuro duraturo per questo storico stabilimento siderurgico”.
Contrari i sindacati. “Non lasceremo il destino di 20mila lavoratori nelle mani di un fondo di investimento. È fondamentale un ruolo centrale dello Stato”, ha dichiarato il segretario generale della Uilm, Rocco Palombella. “Abbiamo appreso solo dai giornali che la trattativa in via preferenziale e in esclusiva dovrebbe essere avviata con Flacks Group, con anticipazioni su produzione e possibili assunzioni che non ci convincono”, ha subito dichiarato il segretario generale della Fiom Cgil di Taranto, Francesco Brigati. “Non ci appassioniamo al nome del soggetto che inizierà la trattativa”, ha dichiarato il segretario nazionale della Fim Cisl, Valerio D’Alò.
La preoccupazione dei sindacati è molto alta, anche perché è slittato il riavvio dell’altoforno 2, atteso per il 31 dicembre. Dalla Procura di Taranto è infatti arrivato un nuovo no alla richiesta di dissequestro dell’altoforno 1, fermo dallo scorso maggio dopo un incendio. Da allora l’acciaieria pugliese funziona solo con l’altoforno n.4, con capacità produttive ridotte. I dipendenti in cigs a Taranto saliranno a 6.000 dal gennaio prossimo su circa 8 mila addetti totali.