La Russia mostra il drone abbattuto vicino alla residenza di Putin

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Il macigno lanciato da Mosca, con l’accusa a Kiev di aver attaccato la residenza di Vladimir Putin, continua ad agitare le acque del negoziato. I russi “non hanno ancora fornito prove plausibili” del raid, ha denunciato Volodymyr Zelensky con il sostegno dell’Eliseo, che ha parlato di “atto di sfida all’agenda della pace”. Il Cremlino invece ha cavalcato l’onda, avvertendo che queste “azioni criminali” sono una pietra tombale sulle trattative e mostrando un video notturno in cui si vede un drone sulla neve in mezzo agli alberi, con la testa intatta ma senza la coda che sarebbe stata colpita dalla contraerea russa.

Le immagini diffuse dal Ministero della Difesa russo mostrano chiaramente il drone abbattuto che giace nella neve, in un bosco di betulle. “I frammenti dei droni abbattuti nella regione di Novgorod, compresi quelli carichi di schegge che avrebbero potuto causare vittime civili, diffusi dal Ministero della Difesa russo confermano un attacco terroristico deliberato alla residenza presidenziale russa. I resoconti dei testimoni oculari confutano i tentativi dei media occidentali e del regime di Kiev di accusare la parte ucraina di mancanza di prove dell’attacco”, sottolinea il ministero della Difesa.

Secondo quanto ha riferito il generale maggiore Alexander Romanenkov, capo delle truppe antiaeree delle Forze Aerospaziali russe, durante un briefing ufficiale, le forze armate ucraine avrebbero lanciato un’operazione mirata e pianificata impiegando 91 droni. I velivoli senza pilota sarebbero decollati dalle regioni ucraine di Sumy e Chernihiv e avrebbero sorvolato diverse aree della Russia occidentale, tra cui Bryansk, Smolensk, Tver e Novgorod.

L’attacco sarebbe stato rilevato intorno alle 19:20 ora di Mosca. I sistemi di difesa aerea russi, insieme a mezzi di guerra elettronica, sarebbero stati attivati per respingere l’offensiva. In particolare, secondo la ricostruzione fornita da Mosca, 41 droni sarebbero stati abbattuti nella regione di Novgorod e 49 in quella di Bryansk.

Romanenkov ha assicurato che tutti i droni sono stati distrutti prima di raggiungere l’obiettivo e che non si sono registrati feriti né danni materiali.