Casa di riposo Scalabrin attaccata dal Covid: 12 anziani e 5 operatori positivi

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Un'immagine della Rsa inserita nel contesto verde di Villaggio Giardino

Un’altra casa di riposo dell’Ovest Vicentino si trova a fare i conti con l’attacco del Covid-19, con stavolta l’istituto “Scalabrin” di Villaggio Giardino a patire gli effetti della pandemia. Il direttore della struttura assistenziale ha reso noto che nell’ultimi screening di controllo sono risultati 12 casi positività al tampone tra gli ospiti della Rsa, oltre a 5 operatori che ricoprono diversi incarichi tra personale interno ed esterno.

Come riferisce il sindaco locale Alessia Bevilacqua in una nota diffusa nel pomeriggio di martedì al momento nessuna tra le situazioni note presenta sintomatologia grave, ma è chiaro che l’apprensione ha fatto breccia all’interno delle mura del centro residenziale di via IV Martiri.

I familiari di degenti e anziani ospitati nella struttura sono già stati informati dell’attivazione delle procedure sanitarie. I protocolli sanitari sono scattati dopo la ricognizione dei primi stati di leggero malessere accusati nelle scorse ore, in corrispondenza dell’effettuazione dello screening periodico sulla popolazione della struttura, tra anziani e grandi anziani non e autosufficienti. In tutto si parla di circa 150 ospiti, numero che di fatto raddoppia se si aggiunge il personale di amministrazione, ausiliare e sanitario che ha accesso ai locali della casa Scalabrin.

La direzione e il dipartimento di prevenzione dell’Ulss 8 Berica sono stati aggiornati in tempo reale sull’evidenza di un nuovo focolaio, disponendo l’invio di un’Unità Speciale di Continuità Assistenziale ad Arzignano. Toccherà a loro monitorare la situazione sanitaria e valutare le condizioni di salute degli ospiti, in accordo con i medici che seguono la struttura. Per il personale infettato, invece, disposta la quarantena di 10 giorni in regime di isolamento domiciliare e successivo tampone di controllo alla scadenza della quarantena.

“Abbiamo sempre monitorato la situazione e seguito le prescrizioni dell’Ulss – spiega Francesca Sgevano, presidente del complesso -. Difficile ricostruire la catena di contagio poiché hanno accesso alla struttura almeno 150 persone fra collaboratori, operatori e fornitori. Purtroppo è un virus subdolo ed è difficile avere il controllo completo sulla sua diffusione. Seguiremo le procedure per mettere in sicurezza gli altri ospiti della casa di riposo e aggiorneremo costantemente sull’evoluzione della situazione.”