Oggi alla Pieve l’abbraccio di Chiampo a Sergio e Lorena, i coniugi uccisi dal figlio

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L’annuncio funebre è apparso solo poche ore a ufficializzare data e modalità delle esequie, ma i chiampesi erano pronti a riunirsi stamattina al Santuario della Pieve per dare il loro saluto in preghiera a Sergio Gugole e Lorena Zanin, vittime della follia omicida del loro stesso unico figlio, Diego.

Il 25enne, dalla sera di quel terribile giorno che al risuonare dei colpi di pistola sparati in casa ha distrutto una famiglia e sconvolto la vallata intera e oltre – era mercoledì 16 marzo -, si trova in carcere a Vicenza dopo l’interrogatorio di garanzia e in attesa di giudizio dopo aver ammesso le proprie responsabilità di fronte ai carabinieri la sera del duplice delitto.

La cerimonia di addio si è svolta stamattina, dunque, a ormai dieci giorni dalle morte dei due genitori vicentini rispettivamente di 62 e 58 anni, consulente conciario in pensione lui e casalinga lei. Tante le persone, amiche della famiglie ma anche semplici conoscenze e concittadini, presenti nella chiesa dedicata al Beato Claudio, che in linea d’aria dista poche centinaia di metri dalla palazzina di via Villaggio Marmi divenuta scenario di una tragedia purtroppo conosciuta in tutta Italia.

Rispetto a una prima epigrafe che riportava l’annuncio della morte dei coniugi senza però poter ancora informare della data delle esequie – solo mercoledì infatti è stata eseguita l’autopsia sui corpi di Lorena e Sergio al San Bortolo di Vicenza -, stavolta non appare il nome del figlio Diego tra i parenti e gli affetti più cari. La presenza del suo nome, infatti, nella prima stesura, aveva suscitato tra molti chiampesi parecchio sdegno, ancora increduli di fronte alla notizia che due genitori “vicini di casa” possano essere stati uccisi a colpi di pistola dallo stesso loro figlio.

“Il pensiero di voi ci accompagna nella vita di ogni giorno e lascia nel nostro cuore la nostalgia della vostra presenza semplice, preziosa e per sempre cara”. Questo il messaggio che sovrasta l’immagine di marito e moglie sorridenti nell’epigrafe, scelto dai familiari, con l’indicazione di riservare un’eventuale offerta in luogo di omaggi floreali ai Frati Minori, e in particolare alla Chiesa del Beato Claudio.