Uccise i genitori per l’eredità: Diego Gugole condannato a trent’anni. Risarcimento da 1,6 milioni

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Il 26enne di Chiampo Diego Gugole, che era accusato dell’assassinio del padre e della madre, è stato condannato ieri a 30 anni di carcere dalla Corte d’Assise di Vicenza. Il ragazzo doveva rispondere di omicidio plurimo aggravato e premeditato.

Figlio unico, attivo nelle scommesse clandestine, nel marzo 2022 il giovane aveva freddato a colpi di pistola prima il padre Sergio Gugole (62 anni, consulente conciario in pensione) e quindi la madre Lorena Zanin, di 59. Obiettivo: accelerare l’entrata in possesso dell’eredità milionaria della coppia, che viveva col figlio al 1° piano di uno stabile in via Villaggio Marmi al civico 3.

Nella sua requisitoria, il pubblico ministero Alessandra Block aveva chiesto per l’imputato l’ergastolo e un anno di isolamento diurno, ma la corte ha stabilito che le circostanze aggravanti fossero equivalenti a quelle attenuanti. La condanna è stata ricevuta con soddisfazione dalla difesa, l’avvocato Rachele Nicolin, mentre le parti civili tutelate dall’avvocato Omar Bottaro si aspettavano che venisse applicata la fine pena mai, ora aspetteranno le motivazioni per valutare l’appello. Un processo velocissimo essendo stati dati per acquisiti tutti gli atti.

Diego Gugole al momento del duplice omicidio era disoccupato da più di un anno, ma sapeva di poter contare sui risparmi di una vita di mamma Lorena e papà Sergio, ma quei soldi li voleva subito.

Per l’accusa, nel processo, il giovane aveva pianificato il duplice delitto almeno un mese prima e si era procurato una pistola al mercato nero, con cui aveva sparato a bruciapelo per primo al padre Sergio. Poi aveva aspettato il rientro a casa della madre, uscita per alcune commissioni, e aveva freddato anche lei. Dopo il delitto, si era costituito ai carabinieri. Secondo i consulenti, il 26enne era in possesso delle sue facoltà e non aveva disagi o patologie psichiche. Ai parenti delle vittime, alcuni dei quali presenti in aula al momento del verdetto, andrà un risarcimento complessivo di 1,6 milioni di euro.

Il duplice omicidio era premeditato, Diego voleva l’eredità. Era attivo nelle scommesse sportive