L’assalto al comando di polizia “costa” 10 mesi e 500 euro di ammenda. Pena sospesa

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Alcune immagini del raid di ieri stanotte dal sito Arzignanodialoga

L’autore del raid solitario ai danni del comando di polizia locale Ovest Vicentino dell’altra notte è già stato processato, con il rito direttissimo. Conseguenza dell’arresto in flagranza di reato, dopo la serie di danni causati nello stabile di via IV Martiri ad Arzignano, e soprattutto dopo aver ferito a morsi quattro uomini delle forze dell’ordine tra carabinieri e agenti di comando del distretto. Una prima approssimativa stima si aggira su almeno 20 mila euro da risarcire alla comunità

Per Amaury Alberto Herredia Plasencio, questo il nome completo del 47enne caraibico d’origine, la sfilza di reati contestatigli è valsa una condanna a 10 mesi di detenzione, attraverso la formula del patteggiamento, che di fatto non sconterà mai se manterrà (d’ora in poi) una condotta civile. La pena nei suoi confronti è stata sospesa, come da prassi quando il giudice emette un verdetto che sancisce meno di due anni di reclusione. Era accusato di resistenza e violenza a pubblico ufficiale, lesioni personali, danneggiamento aggravato di proprietà pubblica e tentato furto di una motocicletta.

Di fatto, il 47enne preda di un raptus di follia che all’una di notte tra mercoledì e giovedì lo ha spinto a gettarsi come una furia contro militari e agenti, è già a piede libero. Ed è possibile che a “pesare” di più all’indomani del fatto di cronaca, sia l’ammenda da 500 euro comminata a suo carico, a fronte di danni per alcune migliaia di euro tra cancellata divelta sul retro, porta a vetro fatta a pezzi nell’incursione notturna e ammaccature a una moto in dotazione agli ex vigili urbani della città.

A contribuire alla tenuità della pena poi sospesa con la condizionale – valida per 5 anni da ieri – il fatto che il cittadino originario della Repubblica Dominicana fosse incensurato. Mai, da quando risiede ad Arzignano e in generale in Italia, il suo nome era apparso in fatti di cronaca nè aveva fatto conoscenza con le forze dell’ordine. Circostanza questa, che fa emergere leciti dubbi e necessità di approfondimenti sul suo stato psicofisico. Al momento del blitz era preda di una “furia” spropositata, per usare un eufemismo, dimostrata nella pratica nell’aggredire gli uomini in divisa intervenuti in solido per risolvere il caos creato dall’esagitato arzignanese d’adozione.

Non essendoci al momento prove comunque di alterazioni dello stato mentale del soggetto in Tribunale si è proceduto in base ai rilievi e alle testimonianze dei rappresentanti delle forze dell’ordine loro malgrado coinvolte, tra i quali i carabinieri della stazione di Chiampo e i due vertici del consorzio di polizia locale Ovest Vicentino. Per il comandante Antonio Berto 10 i giorni di prognosi conseguenza di un morso ad una gamba, per il suo vice Maurizio Dal Barco la metà, con una fasciatura evidente al braccio e alla mano eredità della zuffa imprevista e imprevedibile. Intanto, sui social, si è scatenato lo sdegno degli arzignanesi, tra dimostrazioni di solidarietà alle forze dell’ordine da un lato e commenti al limite della censura nei confronti del responsabile del bizzarro e immotivato – almeno finora – assalto al comando.