I carabinieri raccolgono “papaveri” (da oppio) in un alloggio. Arrestati gli inquilini

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Bulbi di papavero non ancora sbocciati che possono divenire sostanze oppiacee (foto archivio di Hasan Kurt)

Tre individui di nazionalità straniera e di origini asiatiche arrestati, un quarto denunciato a piede libero, e qualche chilo di piantine e derivati ad effetti allucinogeni sequestrati dai Carabinieri in un appartamento di Montecchio Maggiore in seguito a un blitz avvenuto l’altro ieri. Ad entrare in azione sono stati i militari della tenenza locale, portando a termine un intervento di repressione dello spaccio di stupefacenti, sulla base di elementi raccolti in precedenza.

A finire in manette con arresto in flagranza di reato sono tre uomini originari dell’India, tra loro coinquilini. Hanno dai 34 ai 47 anni – della classe ’81 “l’intermedio” per età – e sono stati condotti subito in carcere a margine della perquisizione domiciliare. Da aggiungere che nel corso dell’azione è stato inoltre deferito in stato di libertà un quarto cittadino straniero più giovane, di 28 anni, per lo stesso reato, in attesa di approfondimenti mirati sulla sua posizione.

Il “la” all’operazione esecutiva di controllo era stato dato la sera precedente, mercoledì 26 aprile 2023, in seguito a una violenta lite tra inquilini, con i contorni di un’aggressione nei confronti di uno tra loro. Nessuno tra i coinquilini avrebbe riportato lesioni gravi. I militari castellani intervenuti nella palazzina, ascoltando le versioni dei presenti, di fatto erano venuti a conoscenza che all’interno di quell’abitazione erano occultati dei papaveri da oppio essiccati, contenenti il principio attivo della morfina.

Una volta entrati nell’alloggio, sono stati trovati 530 grammi di bulbi 150 di “paglietta” di papavero a carico di un cittadino indiano. Ne sono emersi poi altri 49 in possesso di un altro inquilino (quello denunciato a piede libero), altri 3 chili di bulbi e altri 67 grammi di polvere riconducibili in pratica a ciascuno dei quattro indiani finiti sotto indagine. Poi, ieri il Gip del Tribunale di Vicenza ha convalidato l’arresto del terzetto che deteneva le quantità maggiori di oppio, autorizzandone però la liberazione con la disposizione dell’obbligo di firma per tre volte alla settimana. Dopo meno di 24 ore di cella, alla sostanza dei fatti, tutti sono tornati liberi, per quanto in attesa di processo.