Sit-in affollato in corso all’ex cava dove sorge il cantiere della Pedemontana

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Cemento misto rifiuti, rabbia mista a incredulità. Si respira aria pesante in ogni senso a Montecchio Maggiore dove sorgeva in passato la cava Bozzetti, luogo in cui è in corso un affollato sit-in con decine di manifestanti a chiedere la bonifica di un’area evidentemente a rischio ambientale. I lavori di costruzione della superstrada Pedemontana nei mesi scorsi hanno “scoperchiato” tonnellate di rifiuti che, mischiati alle copiose piogge recenti, creano a detta dei manifestanti un ambiente insalubre e intriso di preoccupazioni oltre che di rifiuti della più disparata natura.

Cartelloni e striscioni campeggiano nell’area e nelle mani dei manifestanti, pacifici nelle rimostranze ma combattivi nel chiedere chiarezza e risposte alle autorità locali. Il cantiere della Pedemontana Veneta di fatto sormonta l’ex discarica attiva per quarant’anni, tornata alla luce in virtù dei lavori sulle fondamenta della sopraelevata dove sorgerà il tratto stradale. La richiesta dei partecipanti al “raduno” è chiara: una verifica dello stato di salute del territorio e di un’eventuale presenza di rifiuti tossici interrati nel sottosuolo, da tradurre in una bonifica estesa della zona. Un video girato intorno ai plinti di sostegno delle strutture di contenimento aveva destato scalpore nei giorni scorsi tra i cittadini di Montecchio Maggiore e non solo, smuovendo anche le parti politiche.

Il sit-in è durato circa due ore nel corso del pomeriggio, con gli attivisti del Movimento Cinque Stelle in prima linea, a partire dalla consigliera comunale castellana Sonia Perenzoni autrice della clip citata in precedenza e autrice di interrogazioni sul tema ed esposti già a partire dal 2015. Preoccupazioni sulla falda acquifera sottostante e sulla presenza di residui di metalli pesanti sono stati espressi durante la manifestazione pacifica così come avvenuto nelle recenti denunce pubbliche e ai media locali.