Morto Bruno Mastrotto, fondatore del gruppo col fratello Santo


All’età di 84 anni si è spento Bruno Mastrotto, figura di riferimento della concia veneta e protagonista – dalla metà degli anni ’50 – della nascita e della crescita di uno dei maggiori gruppi italiani della pelle, il Gruppo Mastrotto, presieduto oggi dalla figlia Chiara e dall’altro figlio, Graziano.
Ammalato da molti anni, insieme al fratello Santo e con il supporto del padre Arciso, diede vita a un’impresa destinata a diventare un punto di riferimento nel settore della lavorazione conciaria per la nautica, l’aviazione e l’automotive.
Guidati dalla loro passione per la pelle e dal desiderio di eccellenza, i due fondatori hanno gettato le basi di ciò che oggi è uno dei più importanti player globali del settore. Oggi il gruppo conta infatti 11 sedi in Italia e stabilimenti produttivi anche in Brasile, Messico, Tunisia e Indonesia, a cui si aggiungono due hub strategici per il Nord America e il Regno Unito. Nel 2024, il gruppo vicentino ha acquisito i portoghesi di Coindu (Componentes Para A Indústria Automóvel). Forte anche l’impegno filantropico, con la Fondazione Silva e Bruno Mastrotto, attiva in particolare nell’ambito della salute e dell’infanzia. Fra il 2011 e il 2012 l’azienda fu al centro di un caso di evasione fiscale da 10 milioni di euro, chiusosi da un punto di vista penale per Bruno Mastrotto, accusato anche di corruzione di un fuzionario dell’Agenzia delle Entrate, con un patteggiamento di un anno e otto mesi e una sanzione pecuniaria da 100 mila euro per la società Gruppo Mastrotto.
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