Proposta delle minoranze: “anche ad Arzignano il Consiglio comunale dei ragazzi”

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Sullo sfondo la sede Municipale in piazza della Libertà e nel riquadro il consigliere Nicolò Sterle

Chi lo sa, magari anche ad Arzignano ci sarà un baby-sindaco in futuro non lotano. Se non proprio baby, s’intende in età scolare, come accade ormai da almeno 20-25 anni in tanti paesi e città del Vicentino. Arriva dalla minoranza la proposta di istituire il Consiglio – o la giunta – comunale dei ragazzi, una proposta dal dichiarato spirito civico che mira ad avvicinare e coinvolgere alunni e studenti arzignanesi per contribuire al bene della comunità in cui vivono. Per una grossa fetta sul piano simbolico ma anche, perchè no, per fornire proposte su un livello più pratico.

La proposta redatta da 6 consiglieri dell’assemblea cittadina è stata spedita alla Giunta comunale in carica e presieduta dal sindaco “senior” Alessia Bevilacqua, che avrà modo di valutare e fornire in tempi coerenti un’adeguata risposta sulla fattibilità di un piccolo “parlamento dei ragazzi”. Che potranno così eleggere i loro rappresentanti, coinvolgendo probabilmente gli alunni delle scuole medie locali.

L’iniziativa proviene in particolare da Nicolò Sterle, giovane rappresentante e capogruppo di Forza Italia, partito di minoranza ad Arzignano. L’ex assessore nel precedente mandato ha presentato la mozione che sarà discussa, salvo rinvii, nella seduta del Consiglio comunale in programma domani sera. Firmatari insieme a lui i colleghi consiglieri Mattia Pieropan, Michele Carlotto, Giuseppe Cazzola, Alessia Pasetto e Anna Sartori. L’obiettivo sarebbe duplice: l’istituzione dell’inedito organo virtuale di rappresentanza degli “under 14” della città e anche l’unanimità al voto da parte di maggioranza e minoranze sul tema.

“Coinvolgere le nostre ragazze e i nostri ragazzi nella gestione della loro città, appassionarli al loro paese, far venir loro la voglia di impegnarsi per la comunità”. Questo l’intento in chiare lettere espresso da Sterle, dichiaratosi fiducioso del buon esito finale della proposta. Se così sarà, toccherà ad un’apposita commissione di amministratori pubblici redarre lo statuto e le modalità di coinvolgimento della fascia d’età nelle attività istituzionali a tutti i livelli.

Poi toccherà alle scuole del territorio, con il sostegno di insegnanti e dirigenti scolastici, trasportare la novità nelle classi e sviluppare un maggior senso civico tra gli alunni. E portare quelli più ben disposti a mettere a disposizione un pizzico del loro tempo – anche loro – per la propria comunità ad avvicinarsi alla “cosa pubblica”.