Scienziati junior: gli alunni supertecnologici delle scuole portano Acque del Chiampo in 3D

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Ci metteranno sicuramente più di “tre dì”, perché sarà necessario un lavoro accurato, ma l’approccio tecnologico tridimensionale li porterà a un sicuro successo. Ne sono convinte le alte sfere del depuratore di Acque del Chiampo di Arzignano, che ancora una volta si affidano all’entusiasmo e alle abilità degli studenti delle scuole – e ovviamente dei loro formatori – un progetto da portare a termine: il nuovo plastico completo dell’impianto da realizzare in in 3d, appunto.

Dopo aver programmato attraverso l’uso dell’intelligenza artificiale una mano robot in grado di differenziare i rifiuti, dopo aver mappato con i droni il fiume Chiampo dalla sorgente fino ad Arzignano, ora i baby scienziati dell’Arzignano Robotic Team (ART) rimetteranno a nuovo il plastico del depuratore nella sede di Arzignano. Attraverso mappature con droni, progettazioni in scala e la realizzazione dei nuovi elementi con stampanti 3D.

Due gli istituti cittadini coinvolti, con 20 studenti arzignanesi che hanno liberamente accolto l’invito a mettersi sia a disposizione sia alla prova. “Ogni giovedì dalle 15 alle 17 – spiega il professor Bruno Bruna, responsabile del progetto – i ragazzi delle scuole Zanella e Motterle di Arzignano saranno impegnati per l’aggiornamento del plastico, utilizzando tecnologie e programmi all’avanguardia, per mappare il depuratore che è a sua volta un concentrato di tecnologia e innovazione: un’esperienza formativa importante. Ringrazio Acque del Chiampo per la collaborazione che prosegue da anni, insieme all’amministrazione che ci supporta e che ci ha portato ad affrontare un’altra sfida affascinante”.

Il progetto è stato presentato ai dirigenti scolastici dei due istituti comprensivi arzignanesi, che lo hanno accolto con entusiasmo dandone informazione agli studenti e alle famiglie delle due scuole. Nel giro di due giorni i 20 posti disponibili per partecipare attivamente al progetto sono stati esauriti, a dimostrazione del notevole interesse creato. Il progetto ha durata di 4 mesi, fino a maggio 2023, e porterà all’utilizzo di tecnologie all’avanguardia per allineare il plastico allo sviluppo dell’impianto avvenuto negli anni. Verrà allestito un cantiere in loco in cui gli studenti dovranno mappare, costruire e installare i nuovi elementi. Obiettivi didattici del progetto e relativi strumenti attuativi riguardano la corrispondenza tra mappa e vista satellitare, coordinate geografiche (latitudine e longitudine), l’utilizzo di due droni (uno con radiocomando tradizionale e uno da pilotare con specifico radiocomando a cloche per l’analisi delle riprese dall’alto), il passaggio dalla vista 2D di una mappa al 3D della realtà, le scale di proporzione tra realtà e rappresentazione in 3D, la progettazione degli edifici in 3D, l’utilizzo della stampante 3D per la stampa degli edifici, l’uso del plotter da taglio per lo sviluppo dei volumi ed infine l’assemblaggio del plastico (con alberi, strade, colline e impianti ed edifici di Acque del Chiampo ricostruiti).

Si tratta di un progetto in grado di valorizzare l’evoluzione tecnologica del depuratore, nell’ottica dello sviluppo sostenibile e in linea con gli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’Onu, sviluppare le competenze degli studenti e favorire il dialogo tra il mondo della scuola, il territorio e il gestore del servizio idrico interamente a capitale pubblico che rappresenta un punto di riferimento per la comunità e le attività produttive. Tutto questo con particolare attenzione al distretto della concia, nel contesto della promozione del marchio Arzignano Capitale della Pelle, recentemente riconosciuto dal Ministero dello Sviluppo Economico.