Emissioni nocive, il deputato Pretto chiede nuovi limiti al Ministro dell’Ambiente

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Il deputato vicentino Erik Pretto, nelle fila della Lega

Il deputato vicentino Erik Pretto (Lega) presenta un’interrogazione parlamentare al Ministro dell’Ambiente per sollecitare la fissazione di valori limite delle emissioni nocive nell’aria e nell’ambiente della vallata del Chiampo. Il riferimento, in particolare, è legato alle sostanze come l’acido solfidrico liberato nell’atmosfera, dall’odore nauseabondo – simile a quello delle “uova marce” come noto – e potenzialmente patogeno.

Viene solitamente rilasciato come scarto di lavorazione a livello gassoso di centinaia di stabilimenti industriali dell’area della concia. In altre parole di tratta di un sottoprodotto in prevalenza della depurazione delle acque tramite fanghi e del trattamento dei pellami, di cui l’area dell’Ovest Vicentino costituisce il principale baluardo italiano ed europeo del settore. Con la necessità condivisa, d’altro canto, di renderlo compatibile con l’ambiente e la salute degli abitanti della vallata.

“L’obiettivo è proteggere con tutti i mezzi possibili la salute e la qualità della vita della popolazione – spiega l’on. Pretto attraverso un comunicato – e per questo, attraverso un’interrogazione parlamentare rivolta al ministro Costa, ho espresso la necessità che vengano adottati dal governo gli opportuni provvedimenti per procedere alla definizione a livello statale di valori limite di emissione in atmosfera di acido solfidrico e dare quindi risposte certe alle preoccupazioni dei cittadini residenti nei comuni del distretto conciario della Valle del Chiampo”.

Alla premessa di principio, incentrata sulla tutela della salute dei vicentini che vivono tra Chiampo, Arzignano, Montebello e le altre cittadine interessate dal “triangolo della concia”, si associa la richiesta concreta di stabilire limiti vincolanti alle emissioni. Con la temuta – da parte del comparto industriale – chiusura temporanea degli produttivi stabilimenti in caso di sforamento dei limiti di legge. “L’interesse più volte manifestato anche dai primi cittadini – continua il giovane deputato – è che vengano stabiliti, con apposito provvedimento statale, i limiti massimi ammessi per l’emissione di acido solfidrico, possibilmente differenziati tra zona produttiva e zona residenziale, oltre i quali avvenga la sospensione dell’attività. È noto che il distretto della Valle del Chiampo rappresenti il più importante centro nazionale ed uno dei principali poli europei nel settore della concia, attività che, comportando emissioni di acido solfidrico (o idrogeno solforato), viene costantemente monitorata”.

Alla diffusione della notizia dell’interrogazione presentata ieri fa da eco il placet che proviene dal comune di Arzignano. “Ringraziamo l’onorevole Erik Pretto per la sensibilità che ancora una volta dimostra nei confronti delle problematiche del nostro territorio – ha dichiarato ieri l’assessore all’ambiente, Giovanni Fracasso -. Speriamo che il governo accolga la richieste fatta dai sindaci e che ora questa interrogazione muova finalmente il loro interesse, nell’interesse di tutti noi”. La scorsa estate i sindaci della Valle del Chiampo avevano inviato una lettera al Ministro dell’Ambiente Sergio Costa e per presa visione all’Istituto Superiore della Sanità, al direttore Generale dell’Ulss 8 Giovanni Pavesi e al Presidente della Regione Veneto Luca Zaia, con la quale chiedeva al governo la definizione valori limite dell’acido solfidrico (H2S), derivante dall’inquinamento atmosferico nel polo conciario della Valle del Chiampo.