Case Green: approvata la direttiva dall’Ue

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Via libera dal Parlamento di Strasburgo all’Energy performance of buildings directive, ossia la direttiva sulle “Case green”: è stata approvata con 370 voti favorevoli, 199 contrari e 46 astenuti. Un piano trentennale per la riduzione dei consumi energetici degli edifici che i Paesi membri dovranno attuare entro il 2050 per arrivare a un patrimonio edilizio a zero emissioni.

 I partiti italiani della maggioranza di governo, Forza Italia, Fdi e Lega hanno votato compatti NO alla direttiva nonostante in Aula sia approdata una versione più soft, dopo l’intesa tra le istituzioni comunitarie. A favore della direttiva sulle case green hanno espresso voto favorevole invece Pd, M5S, Avs e Iv. Durante l’approvazione l’eurodeputato leghista Angelo Ciocca ha inscenato una protesta con un fischietto e la presidente di turno, definendo il suo gesto “deplorevole e senza precedenti”, ha chiesto a Ciocca di allontanarsi.

La Commissione Ue non erogherà nuovi fondi e si potrà contare su stanziamenti come il Pnrr, il Fondo sociale per il clima e i Fondi di coesione. Entro il 2030 gli Stati membri dovranno ridurre del 16% i consumi del proprio parco edilizio ma spetta ai singoli Stati definire le modalità per raggiungere tale obiettivo; nuove misure potrebbero riguardare i prestiti sulle ristrutturazioni per i nuclei fragili. Le ristrutturazioni dovranno riguardare il 43% meno performante del già esistente patrimonio edilizio.

La direttiva Epbd conferma poi l’addio all’uso di combustibili fossili nelle abitazioni, come le caldaie a gas metano. La data della messa al bando è slittata dal 2035 al 2040 ma già dal prossimo anno gli Stati membri non potranno più erogare incentivi fiscali per l’acquisto o l’installazione di sistemi di riscaldamento ibridi come il mix tra caldaie e pompe di calore.

Novità in merito alla costruzione degli edifici: dal 1° gennaio 2028 gli immobili di proprietà pubblica dovranno avere zero emissioni “in loco” di combustibili fossili. Per tutti gli altri invece il vincolo scatta dal 1° gennaio 2030. Inoltre i nuovi immobili edificati nell’Unione europea dovranno essere “solar-ready” ossia predisposti a ospitare impianti fotovoltaici o solari termici sui tetti. Per gli edifici idonei già esistenti i pannelli dovranno essere installati gradualmente a partire dal 2027. Entro il 2028 la Commissione di Bruxelles riesaminerà la direttiva per eventuali correzioni.