Dopo i lavori riapre il Sacrario Militare, ma è solo l’inizio. Attesa per il maxi intervento da 7milioni


Due anni di chiusura al pubblico: tanto è servito al 5° Reparto Infrastrutture dell’Esercito per arrivare ad una riapertura parziale del complesso, in attesa di un più corposo restauro previsto nei prossimi mesi. Ma oggi Asiago ha riabbracciato il suo Leiten attraverso una suggestiva cerimonia pubblica, presieduta tra gli altri, dalla sottosegretaria di Stato alla Difesa, Isabella Rauti.
Un evento, quello di oggi, promosso dal Comando Forze Operative Nord dell’Esercito in collaborazione con il Comune di Asiago e l’Ufficio per la Tutela della Cultura della Memoria della Difesa, che si inserisce all’interno delle attività istituzionali per la valorizzazione dei luoghi della memoria di cui l’Altopiano è fedele custode: “Oggi è un giorno importante per Asiago, per Vicenza e per l’Italia intera – queste le parole del presidente della Provincia di Vicenza, Andrea Nardin – qui sono state scritte pagine importanti della storia d’Italia e qui oggi l’Italia si ritrova, rappresentata dalle istituzioni al più alto livello, dal generale Andrea Rispoli, Comandante Capo dell’Ufficio per la Tutela della Cultura e della Memoria della Difesa, dal generale Maurizio Riccò , comandante delle Forze Operative Nord dell’Esercito, da tanti sindaci e soprattutto da tanti cittadini e bambini. Ai più giovani, che con entusiasmo hanno partecipato alla cerimonia, affidiamo la custodia di questo luogo e dei valori universali di libertà e di pace di cui ci parla”.
Un primo intervento di messa in sicurezza quindi, costato 150 mila euro, che consentirà l’accesso alla tomba monumentale di 54 mila caduti della Prima Guerra Mondiale. Nei prossimi mesi partirà invece il maxi restauro del costo di 7 milioni di euro che completerà la ristrutturazione. Ad allietare la cerimonia, il Coro Asiago e la Fanfara della Brigata di cavalleria “Pozzuolo del Friuli”, scolaresche cittadine e rappresentanti delle associazioni combattentistiche e d’arma: “Un luogo come questo é memoria viva – ha dichiarato il sindaco del capoluogo altopianese, Roberto Rigoni Stern – è coscienza collettiva, è radice profonda della nostra identità. È qui che riposano i caduti della Grande Guerra: è qui, accanto a loro, che riposano anche coloro che un tempo erano considerati nemici, in un simbolo altissimo di riconciliazione, di rispetto e di comune umanità. Eppure, per molti mesi, le porte di questo tempio della memoria sono rimaste chiuse. Una chiusura che ha profondamente ferito il legame tra il territorio e la propria storia, che ha suscitato amarezza tra i cittadini di Asiago e del nostro altopiano, i primi custodi di questo patrimonio spirituale e culturale. Oggi, con questa cerimonia, celebriamo una riapertura che attendevamo con trepidazione e speranza: ma la riapertura odierna – scandisce Rigoni Stern – non deve rappresentare un punto d’arrivo, ma l’inizio di un percorso nuovo, più celere, più risoluto, più degno del valore che questo luogo riveste”.
Un Sacrario noto oltre i confini nazionali: monumento che, con i sacrari di Cimone, Grappa e Pasubio, si trova nello stemma della Provincia di Vicenza. Per volontà della Provincia, è stato realizzato un percorso che li unisce, l’Alta Via della Grande Guerra, un progetto di coesione e promozione della montagna vicentina con l’obiettivo di raccontare e divulgare i drammatici eventi accaduti su queste cime durante la Prima Guerra Mondiale.