Travolse e uccise un ciclista senza prestare soccorso. Condannato a 3 anni e 4 mesi

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Omicidio stradale aggravato. E’ questa la “macchia” di cui secondo la giustizia si è reso colpevole Luigi Pozza, 66enne di Lusiana, che nella primavera del 2017 travolse e uccise un cicloamatore padovano sull’Altopiano, omettendo di prestare soccorso. Dovrà scontare 3 anni e 4 mesi di reclusione dopo la sentenza emessa ieri in tribunale con il rito abbreviato. A rimanere vittima dell’incidente fu un 50enne di Cittadella, Roberto Brotto, dopo l’impatto con l’auto e la rovinosa caduta lungo un pendio.

I fatti avvennero il 22 maggio del 2017, sulla strada che porta nella Val Ceccona in località Passo Stretto. Luoghi frequentati da numerosi ciclisti e amanti dello sport in montagna in genere. Tra questi Brotto, investito da un Fiat Doblò e lasciato esanime sul terreno scosceso che fiancheggia la strada dopo l’urto, in una fitta zona boschiva. Solo due giorni dopo il tragico incidente, l’allora presunto investitore fu rintracciato dai carabinieri, di fronte ai quali ammise le sue responsabilità.

Pozza, secondo quanto riporta il Giornale di Vicenza, si giustificò di fronte agli inquirenti dicendo di aver creduto di urtare un animale di grossa taglia, abbagliato dal sole in un tratto di semicurva. La sua auto portava i danneggiamenti evidenti di un incidente. In realtà, si trattava di un uomo, ucciso in conseguenza delle ferite riportate nello scontro frontale. Nessuno saprà mai se lo sfortunato ciclista si sarebbe salvato in caso di soccorso immediato: il corpo senza vita del padovano, infatti, fu ritrovato a distanza di 24 ore dopo l’allarme lanciato da un congiunto per il mancato rientro a casa.

Il risarcimento ai familiari della vittima ammonta a complessivi 350 mila euro.