Un infarto stronca il prof Vito Frigo: sportivo esemplare, storico maestro di sci e di tennis

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Che potesse capitare proprio a lui, al professor Vito Frigo, conosciuto in tutto l’Altopiano di Asiago per le molteplici attività sportive di cui era esperto e che praticava, era impossibile aspettarselo per chiunque, lui per primo. Sarebbe stato infatti un infarto a fermare il cuore del 66enne di Roana, nel tardo pomeriggio di ieri, mentre con alcuni amici stava facendo rientro da una gita in mountain bike, poco prima che facesse buio tra i boschi della Val d’Assa.

Anche se in un primo momento era trapelata la voce di un incidente stradale, una caduta dalla bicicletta, in realtà è emerso che il pensionato roanese aveva accusato un malessere tutto ad un tratto, scendendo dalla sella. Per poi accasciarsi al suolo e, purtroppo, non rialzarsi più da terra. I soccorsi del Suem 118 sono giunti sul posto imboccando la Sp349 e hanno praticato le manovre di rianimazione, senza l’esito sperato. Vito avrebbe compiuto 66 anni ai primi di novembre: lascia nel dolore la moglie e le figlie.

La vittima del malore era una persona assai nota nel’Altopiano dei 7 Comuni. Ad Asiago generazioni di ragazzini lo hanno conosciuto come il loro professore di educazione fisica, considerandolo una sorta di benefattore che regalava loro qualche momento di svago e la possibilità di provare nuove discipline sportive, invernali e non. Di cui era un cultore in prima persona: non solo la bici ma soprattutto gli sci, non a caso era da lungo tempo maestro nella disciplina alpina invernale, un pilastro solido del club di cui era anche direttore della stessa scuola. Anche nel tennis aveva saputo eccellere, abbinando la pratica all’insegnamento. Era istruttore qualificato di sci fin dal 1976 e nel tennis, appunto, due grandi passioni che ne hanno fatto un’icona dello sport altopianese, partecipando all’ideazione di molti eventi e alla promozione turistica del territorio sfornando idee e un ottimismo contagioso, così come lo descrivono in molti. Collaborava inoltre con le attività del Parco Millepini, da cui la comitiva era partita ieri.

Pochi i dubbi sull’origine del dramma, legati più che altro al fatto che il ciclista si trovasse solo in quel momento. Nessuno dei suoi amici, tornati indietro dopo essersi resi conto che l’uomo in coda al gruppo aveva perso contatto con loro, ha assistito in diretta agli attimi in cui Frigo si è fermato. Sono stati i primi a tentare di tenerlo in vita, disperatamente, per poi passare il testimone ai soccorsi qualificati. E i primi a piangerlo, in quello che doveva essere un pomeriggio di risate e sport sano, che nessuno nemmeno lontanamente sospettava potesse concludersi con una disgrazia. La morte naturale dell’ex insegnante, da circa 3 anni ormai andato in pensione, dovrà essere confermata da un esame autoptico, disposto dalla Procura. Servirà a fugare i residui dubbi, prima di concedere la salma ai familiari per la sepoltura.

In lutto insieme a loro lo Sci Club Asiago e il circolo Tennis locale, ma anche dalle parti del Comune di Asiago trapela una profonda commozione. “Questa notizia ci ha sconvolto – spiega il sindaco Roberto Rigoni Stern -, io lo conoscevo personalmente e lo avevo incontrato solo pochi giorni fa. Ero stato a suo tempo alunno per tre anni alle scuole medie. Perdiamo una figura esemplare della nostra comunità, caratterizzata da un dinamismo che ha sempre contraddistinto la sua vita, una voglia di vivere e progettualità da invidiare. Ricordo di averlo praticamente sempre visto in tuta da ginnastica: maestro di sci in inverno e di tennis in estate. Inoltre gli è stato riconosciuto il ruolo di educatore nella comunità, altrettanto possono dire di lui tanti asiaghesi, un’anima generosa e rispettata da tutti. Lascia basiti che a portarlo via sia stato un infarto, proprio a lui che conduceva una vita equilibrata e sana dedita all’attività fisica, promuovendola anche per gli altri. Sono vicino alla famiglia”.