Borgo Berga, procura presenta ricorso contro il no al sequestro del tribunale. E intanto si scatena la polemica

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Il tribunale di Vicenza

Si è scatenata la polemica attorno alla notizia della richiesta della procura di Vicenza di sequestrare tutti gli immobili al centro dell’inchiesta di Borgo Berga, compreso il tribunale. Richiesta respinta dal giudice Massimo Gerace. Il sequestro era richiesto da tempo dai Comitati che stanno lottando per fare chiarezza sull’ex Cotorossi.

Il Movimento 5 Stelle chiede l’abbattimento degli edifici al centro dell’indagine della procura berica, mentre il Comitato Anti-Abusi, per voce di Paolo Crestanello, afferma che nei due anni seguiti al “ridicolo” sequestro parziale del 2015 i reati sono progrediti, “perché son stati fatti nuovi reati, completati e venduti altri edifici e rilasciate altre autorizzazioni. E’ ora che vengano indagati anche i funzionari comunali che hanno rilasciato i permessi”.

Prudente il sindaco di Vicenza, Achille Variati, che definisce severa la richiesta della procura. “Occorre fare chiarezza su una vicenda piena di ombre, ma abbiamo bisogno di giustizia, non di giustizialismo”.

La procura di Vicenza aveva chiesto di mettere i sigilli a tutto il complesso di Borgo Berga, compreso il tribunale nuovo dove la stessa procura ha sede, in quanto abuso edilizio. Tutto il Piruea ex Cotorossi sarebbe insomma, per gli inquirenti, lottizzazione abusiva.

Al diniego alla richiesta del procuratore titolare dell’inchiesta Antonino Cappelleri, presentata nelle scorse settimane a conclusione delle indagini condotto dalla Forestale e dei risultati della perizia di un pool di esperti , è seguito ora un ricorso della procura al tribunale del Riesame. Il confronto e la decisione arriveranno a breve.

Sono 18 le persone indagate (compreso il direttore generale del Comune Antonio Bortoli, che chiamato in procura si era avvalso della facoltà di non rispondere) per la vicenda, per numerose violazioni edilizie compiute e solo in parte sanate con la variante del 2009. La procura è convinta che i vantaggi per i privati abbiano causato alla pubblica amministrazione un danno di circa 10 milioni di euro.