Bpvi chiede danni per oltre un miliardo alla vecchia gestione. Tegola da Cattolica Assicurazioni

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La ex sede della Banca Popolare di Vicenza, in via Btg. Framarin a Vicenza

E’ stato depositato ieri al Tribunale di Venezia l’atto di citazione per gli ex vertici della Banca Popolare di Vicenza, nel quale si chiedono i danni economici e reputazionali per più di un miliardi di euro a 32 persone con ruoli di vertice nella passata gestione.

A depositare l’atto con cui si esplica l’azione di responsabilità della banca verso chi l’ha gestita fino all’anno scorso, sono i legali dell’istituto di credito, come racconta il Sole 24 Ore che ha potuto consultare l’atto di citazione di ben 340 pagine.

La richiesta di danni. Un atto che a vario titolo chiama in causa un po’ tutti: dall’ex “domino” della banca Gianni Zonin ai vecchi componenti del consiglio di amministrazione, dai sindaci all’intera direzione generale, da Sorato a Giustini, da Piazzetta fino a Marin. I nuovi vertici insomma accusano quelli vecchi di aver mal gestito l’istituto di credito, causando perdite per 4 miliardi negli ultimi tre anni e rendendo necessario il salvataggio di stato.

La ricostruzione dei fatti è precisa – spiega il Sole 24 Ore – e supportata dai verbali di Consob, Bankitalia e Bce. Quattro le operazioni che avrebbero causato l’eccezionale danno economico e di reputazione: il dissennato investimento in fondi lussemburghesi, la pratica di finanziare  con i soldi della banca i clienti affinchè comprassero azioni della banca stessa, le operazioni effettuate sulle compravendite delle azioni della banca, le politiche di credito facile.

28 aprile assemblea degli azionisti. Intanto l’assemblea degli azionisti della Banca Popolare di Vicenza è stata convocata, in prima ed unica convocazione, per venerdì 28 aprile alle 10 in Fiera a Vicenza. Dovrà deliberare la proposta di riduzione del numero dei componenti del consiglio di amministrazione da undici a nove, nominare un nuovo consigliere di amministrazione dopo le defezioni recenti e dovrà approvare il bilancio 2016. Infine, dovrà stabilire le politiche di remunerazione ed incentivazione.

Cattolica Assicurazioni vuole vendere le partecipazioni. Intanto in una nota giunta ieri in serata BpVi ha annunciato di aver preso atto dell’intenzione di Cattolica Assicurazioni di voler esercitare il diritto di vendita delle sue partecipazioni nelle joint venture assicurative comuni (Berica Vita, Cattolica Life e ABC Assicura). “L’esercizio dell’asserito diritto di vendita, sulla cui legittimità BpVi ha già anticipato sin da subito riserve e contestazioni anche (e non solo) con riferimento all’applicabilità del diritto di Cattolica al recesso dagli accordi – scrive l’ufficio stampa della Popolare di Vicenza – è stato formulato, del tutto inopinatamente, mentre erano in corso approfondite e costruttive discussioni su un rilancio dell’accordo di bancassurance, finalizzato a ricostruire un’alleanza, innovativa e fondata su basi assai più ampie, fra due importanti realtà finanziarie che hanno nella Regione Veneto il loro centro operativo”.

“Si segnala inoltre – aggiunge ancora la nota – che, ferme le contestazioni sul diritto invocato da Cattolica, qualunque eventuale trasferimento dovrebbe essere autorizzato dalle competenti Autorità, tenendo anche conto che BpVi ha formalizzato l’intenzione di far ricorso al sostegno finanziario straordinario e temporaneo per l’accesso alla misura della ricapitalizzazione precauzionale. In pari data e ancor più inopinatamente, Cattolica ha inviato a BpVi un’ulteriore comunicazione con cui viene avanzata una generica contestazione su asserite responsabilità della scrivente in relazione al Prospetto dell’Aumento di Capitale 2014. Anche questa contestazione, stante oltretutto il suo carattere generico e non qualificato, è stata respinta”.

“Alla luce delle iniziative poste in essere o minacciate da Cattolica – conclude la nota – si ricorda che BpVi, per consentire a Cattolica di superare un non facile momento della sua lunga storia, ha effettuato, in fasi successive, un investimento azionario per un controvalore (circa 387 milioni di euro) quasi doppio rispetto a quello effettuato da Cattolica nelle joint venture assicurative e nel capitale di BpVI. Per effetto delle svalutazioni effettuate, BpVi al 31 dicembre 2016 ha contabilizzato perdite sulla partecipazione in Cattolica per oltre 220 milioni di euro”.