Chiusura centro documentale Fusine. Cecchellero non ci sta “anche l’opposizione era d’accordo”

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Arriva pronta la risposta del sindaco di Posina Andrea Cecchellero sulla chiusura del centro documentale della Grande Guerra a Fusine. Il capogruppo della minoranza consigliare di Posina Alessandro Cortiana aveva infatti denunciato le intenzioni di smantellare il centro. “Nel consiglio della fondazione che lo gestisce la minoranza ha un rappresentante – ha detto – quando si è votato per questo passaggio ha applaudito la scelta anche lui. Hanno forse cambiato idea?”.

Una battuta che dice tanto sull’umore del sindaco, che non capisce la presa di posizione del gruppo di minoranza. Nell’ultimo consiglio di amministrazione di Vivi ValPosina, la fondazione che ha in gestione diversi stabili comunali tra cui il centro documentale di Fusine, si era infatti discusso e votato la chiusura del centro in maniera provvisoria, prima di ri-allocarlo in un altro spazio. “Il loro rappresentante era d’accordo e aveva votato favorevolmente – continua Cecchellero – forse tra di loro non si parlano? Erano sulla stessa linea d’onda degli altri sulla necessità di chiudere il centro e trovare nuove soluzioni, visto che da tanto tempo non si riesce a creare traffico, interessi ed opportunità attorno a quel luogo”.

Il centro documentale della Grande Guerra era stato allestito nel 2008, beneficiando della legge 78/2001 (Tutela del patrimonio storico della Prima Guerra Mondiale), che con un investimento di 250mila euro aveva permesso di ristrutturare l’edificio e l’allestimento del museo. “Lì paradossalmente sono iniziati anche i problemi – prosegue il primo cittadino – il finanziamento ha infatti permesso di allestire il tutto, ma come anche in tutti gli altri comuni che ne hanno beneficiato non ha previsto nessun contributo per la gestione ordinaria degli spazi”. Questo ha portato il comune di Posina a dover trovare autonomamente soluzioni e risorse per far vivere il centro documentale, che è riuscito solo nei due anni successivi all’apertura. Da allora lo spazio è stato raramente aperto.

Per uscire da questa situazione di impasse la fondazione Vivi ValPosina, di cui Cecchellero è presidente, ne ha quindi stabilito la chiusura, con gli spazi che andranno destinati alla cooperativa femminile montana di Arsiero per trasferire il proprio laboratorio artigianale di pelletteria. “Il centro documentale sulla Grande Guerra di Fusine verrà trasferito al Mulino Main, recentemente restaurato per metà – conclude Cecchellero – questo spazio infatti è al centro del progetto “Chiave”, che sarà finanziato dal Gal, destinato a valorizzare il recupero di alcuni itinerari di archeologia industriale tra cui anche Posina. Questo ci permetterà di portare dentro al Mulino Main il centro documentale, che occuperà un piano intero. Negli altri tre troveranno posto gli allestimenti della vecchia macina, un’esposizione dedicata alla metallurgia e alla lavorazione del ferro, ed infine un piano di didattica per i bambini”.