Scuole per l’infanzia: si sperimenta l’apertura per i bimbi da 0 a 6 anni. Rientro graduale

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Uno scorcio di normalità filtra dalle nubi dell’emergenza epidemia Covid-19, per le famiglie e in particolare per i più piccoli in fascia d’età 0-6 anni. Un sorriso per un baby esercito di 140 mila bambini veneti. Potrebbero riaprire nel mese di maggio, in via sperimentale e prima in aree selezionate della regione, le scuole dell’infanzia e gli asili nido del Veneto. Un primo incontro avvenuto ieri tra Manuela Lanzarin ed Elena Donazzan, assessori alla Sanità e Sociale e alla Scuola, i rappresentanti dei sindaci (Anci) e pediatri (Fimp), l’ufficio scolastico regionale e il dipartimento di prevenzione sanitaria, ha indicato la via maestra da seguire, fatte salve le esigenze di tutela della salute e le regole di condotta da tracciare per il ripristino delle attività nella “fase 2”. Che sarà graduale e coinvolgerà almeno all’inizio operatori e bimbi di determinate aree, in province meno colpite dall’epidemia, e avverrà in ambienti sanificati, con classi contingentate e misura della temperatura corporea.

Gli “under 6” in regione che frequentano un istituto per l’infanzia, come accennato, sono circa 140 mila, di cui 25.673 sono iscritti ai “nidi” riservati ai bimbi fino a 3 anni. I più grandicelli, invece, sono distribuiti nelle scuole paritarie (il dato è 73.518, il 60%) e in quelle a gestione statale, per un numero di 41.377 secondo l’anagrafe scolastica regionale.
“I bambini sono i primi ad aver bisogno di uscire, socializzare e ritrovare i loro coetanei – ha premesso Manuela Lanzarin -. E i genitori, per poter rientrare al lavoro, devono risolvere in via prioritaria il problema a chi affidare i propri figli. Le scuole e i servizi per l’infanzia dovranno essere le prime a riaprire, non appena ci saranno le condizioni epidemiologiche per riprendere la vita di comunità. E non dovranno farsi trovare impreparate: già da ora dobbiamo studiare i protocolli per sperimentare un ritorno alla normalità nella scuola, a cominciare dalla prima infanzia. Consapevoli che il rischio zero non ci sarà mai – ha evidenziato l’assessore – tutti dobbiamo imparare a convivere con il virus prendendo gli accorgimenti necessari ed individuando le soluzioni migliori per rispondere ai bisogni dell’infanzia e delle famiglie. Non solo sanitari, ma anche educativi, pedagogici, di socializzazione e di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro”.

Sulla stessa linea la collega di giunta con delega alla scuola. “E’ necessario ragionare su un approccio possibile guardando ai bisogni di ragazzi e delle famiglie – dice Elena Donazzan -. Tutte le regioni italiane si stanno interrogando su modalità, tempi e prospettive del riavvio dell’attività scolastica. Il Veneto potrebbe essere la prima regione a definire un
protocollo sanitario condiviso. Anche perchè i bambini più piccoli difficilmente beneficiano
della didattica a distanza”.

Riguardo ai centri estivi, premesso che l’andamento epidemiologico ha evidenziato sinora pochissimi casi di contagio tra i bambini, l’attivazione avverrà in modo graduale, a partire dalle zone dove si registra il minor numero di casi positivi. Indicazioni su riorganizzazione degli ambienti e rivisitazione di stili educativi secondo nuovi parametri di sicurezza sono gli aspetti su cui i rappresentanti dei servizi per l’infanzia e delle scuole paritarie (Fism, AssoNidi, Aninsei, Confindustria) e il presidente Anci Veneto chiedono chiarezza, dopo aver formulato le prime proposte.

Tra cui ambienti sanificati, fornitura a tutti i dipendenti di mascherine e gel, monitoraggio sanitario, misurazione della temperatura quotidiana, cambio quotidiano del vestiario, igienizzazione delle calzature. E anche gruppi-classe al massimo di 15 bambini, fasce orarie ‘allargate’ per ingresso e uscita in modo di evitare assembramenti all’esterno, attenzione ai contatti a rischio, allontanamento immediato in caso di eventuali sintomi e riammissione sorvegliata accompagnata da presentazione del certificato medico. Il confronto in Regione proseguirà la settimana prossima.