Addio a Riccardo Cerantola, l’alpino affetto da Sla simbolo di tenacia e appartenenza


Si è spenta la fiamma vitale che illuminava di luce gli occhi di Riccardo Cerantola, un nome che tutti gli alpini d’Italia conoscono bene dall’Adunata 2017 svoltasi a Treviso, a cui la penna nera vicentina aveva partecipato, con l’aiuto di amici alpini, con la sedia a rotelle. Affetto da Sla dall’età di 33 anni, una forma progressiva di sclerosi per la quale ad oggi non esiste cura, Cerantola è morto a 51 anni nelle scorse ore.
Sposato con due figli, viveva a Rosà ma era originario del vicino paese di Cartigliano. Due comunità che, insieme alla famiglia e alle centinaia di fedeli del celebre motto “Di qui non si passa” tanto caro agli alpini, lo ricordano per la tenacia dimostrata sempre nell’affrontare la malattia degenerativa che lo ha debilitato fino a condurlo alla morte.
“Oggi il Veneto e l’intera comunità alpina si stringono con commozione attorno alla famiglia di Riccardo Cerantola – la dichiarazione è a firma di Luca Zaia, Presidente di Regione Veneto -, che ha affrontato con straordinario coraggio la sua lunga battaglia contro la malattia. Nonostante la fatica e il dolore, Riccardo non ha mai rinunciato a partecipare alle adunate, testimoniando fino all’ultimo uno dei valori più autentici delle Penne Nere: non arrendersi mai, nemmeno davanti alle prove più difficili”.
L’esperienza della leva militare tra gli Alpini del Cadore, nel Bellunese nel 1993, aveva lasciato il segno nel giovane Riccardo, che ha sempre mantenuto lo spirito di appartenenza per il resto della sua vita. “Riccardo lascia dietro di sé un’eredità di forza, dignità e amore per la vita, per la famiglia e per la comunità. Il suo sorriso – conclude il politico -, la sua determinazione e la sua testimonianza resteranno come un faro di speranza e di esempio per tutti noi”. Dopo la diagnosi dell’insorgenza della Sla, nel 2007, il cittadino cartiglianese aveva affrontato le cure per alleviare i sintomi della malattia e rallentarne il decorso. Negli ultimi anni, grazie alla tecnologia applicata, riusciva a comunicare attraverso il movimento oculare.
Anche la sezione Ana Monte Grappa di Bassano ricorda la figura e l’esempio del compianto amico delle penne nere, attraverso un messaggio e una foto postata sui canali istituzionali e social. “Un alpino ancora più speciale, mai domo, legatissimo alla famiglia sua vera forza. Riccardo con la sua esperienza umana ci ha insegnato il valore della dignità e della resilienza oltre ogni limite. Valori, caro Riccardo, che serberemo con cura nel nostro cuore come un bene prezioso. Che la terra ti sia lieve”. La data e le modalità dei momenti di raccoglimento e dell’addio al 51enne vicentino sono in fase di organizzazione, e saranno comunicati nei prossimi giorni.
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