L’ultimo saluto a Jacopo Venzo. Il papà: “Il ciclismo per lui era un mezzo, non un assoluto”

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Palazzetto dello sport di Bassano del Grappa gremito oggi per l’ultimo saluto a Jacopo Venzo, la promessa del ciclismo 17enne morta dopo una caduta nel giro juniores dell’Alta Austria, sabato scorso.

In tanti si sono stretti attorno alla famiglia e agli amici per un funerale che si è svolto secondo le modalità della comunità neocatecumenale, di cui fanno parte i genitori e i fratelli dello sfortuna ciclista. Presenti, anche tutti i compagni della squadra trentina “Campagna Imballaggi Geo&Tex” e le comunità di Cartigliano e Nove. Appoggiata sulla bara, la sua maglia da corsa, lì vicino anche la sua bici da corsa, mentre erano stati affissi nel palazzetto tanti cartelloni pieni di foto di lui e delle sue passioni.

A celebrare la funzione, don Francesco Andolfatto, rettore del seminario “Redemptoris Mater di Ùžgorod”, in Ucraina: “Jacopo è vivo, non solo nei nostri cuori e nella nostra memoria“, ha detto don Andolfatto. La salma di Jacopo Venzo riposa ora nel cimitero di Nove, dove oggi era stato dichiarato il lutto cittadino. “Il ciclismo per Jacopo – ha detto papà Francesco – non era un assoluto, ma un mezzo per esprimere la sua personalità, ispirato da una grande passione agonistica e da un forte spirito di condivisione e di fratellanza”.