Acquistava Rolex con la truffa sugli assegni. In manette un 24enne sotto falso nome

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I carabinieri di Marostica, grazie alla preziosa collaborazione di un cittadino, mercoledì hanno tratto in arresto in flagranza di reato un giovane truffatore di origini napoletane e denunciato un complice, dopo aver teso loro con arguzia una trappola. Il reato è stato commesso nell’ambito della compravendita di un orologio di lusso, di marca Rolex, ma da questa è maturata una sfilza di altri illeciti: falsificazione di documenti di identità personale, pagamenti con assegni contraffatti che si aggiungono alla truffa (aggravata e in concorso) iniziale.

A finire in manette e in una cella sotto la custodia dell’Arma della compagnia di Bassano del Grappa è stato Emanuele De Simone, nato a Napoli nel 1997 e già pregiudicato nonostante i 24 anni di età. Con la complicità di un conterraneo (G.D.S. le iniziali fornite, si tratterebbe di un parente) di 32 anni avrebbe tentato di corrispondere in maniera illecita la somma pattuita per l’acquisto di un orologio Rolex per 10 mila euro concordati con il venditore, un marosticense che si era insospettito da subito per l’assenza di una contrattazione sul prezzo, visto il valore commerciale minore del pezzo messo in vendita. Tanto da avvertire i carabinieri avendo “annusato” odore di truffa all’orizzonte.

Mentre i militari dell’Arma approfondivano la questione sortita nei giorni precedenti, lo scorso 9 giugno proprio a Marostica una truffa andava a segno beffando una seconda vittima e sempre con un orologio Rolex oggetto del “desiderio”: venduto per 11 mila euro, in questo caso, ma pagato con un assegno circolare scoperto attraverso uno stratagemma studiato nei dettagli. Il 24enne campano, infatti, faceva contattare la baca di supporto dall’acquirente vicentino per farsi confermare la titolarità dell’assegno: peccato che all’altro capo della cornetta rispondeva invece il presunto complice del truffatore, mettendo il “coperchio” alla pentola diabolica architettata di fatto per rubare il prezioso orologio.

A distanza di 5 giorni da questo primo episodio, il 14 giugno, il comando di Marostica a cui a fine maggio era stata segnalata la stranezza con protagonista anche qui un Rolex, è stato ricontattato dal cittadino sospettoso, facendo presente di essere stato cercato di nuovo dallo stesso soggetto di alcuni giorni prima, insistendo per concludere l’affare. Ai militari si è quindi presentata l’occasione propizia per tendere una trappola ai malfattori. A questo punto, concordata la modalità di acquisto da compratore e venditore in contatto con le forze dell’ordine, i carabinieri si sono posizionati nelle vicinanze dell’istituto di credito scelto dalle parti per lo scambio e hanno atteso il momento opportuno per intervenire, dopo che lo stratagemma – identico al caso precedente – era stato portato a termine. Anche in questo caso, a rispondere c’era un complice al posto della banca realmente esistente, ma la cui linea telefonica era stata clonata.

I carabinieri hanno seguito la scena ben appostati, intervenendo nel momento in cui De Simone si è diretto di gran carriera verso l’auto che lo attendeva all’esterno, con in mano la “refurtiva” nella scatola originale e la matrice dell’assegno contraffatto appena rifilato alla vittima. Dopo l’arresto il giovane è stato trasferito nel carcere di San Pio X, in attesa dell’udienza di convalida, mentre l’orologio di pregio è stato restituito al legittimo proprietario. In base agli accertamenti è emerso che il napoletano si presentava sotto falso nome e cognome, grazie all’identità rubata ad altra persona.