Pensionato di Marostica muore a pochi giorni dal frontale

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E’ deceduto all’ospedale San Bassiano nelle prime ore di martedì, a pochi giorni dall’incidente Serafino Querciati, il sessantanovenne di Vallonara di Marostica, coinvolto in un drammatico incidente la sera del 21 febbraio a Rosà. L’uomo si è spento nel reparto di rianimazione del nosocomio bassanese. Inizialmente le sue condizioni non erano parse così gravi da metterne a rischio la vita, tanto che la prognosi iniziale dei medici era stata di 40 giorni. Successivamente però sono sorte complicazioni e Querciati d è stato trasporto nell’unità di terapia intensiva, dove è spirato.

Sposato e padre di tre figli, molto conosciuto a Marostica, Querciati la sera dello schianto intorno alle 20,30 stava guidando la sua auto in via Marconi quando, in una semicurva, si era scontrato frontalmente con un’altra auto proveniente dal senso opposto di marcia e guidata da un suo concittadino. La Dacia di Querciati era finita nel campo che fiancheggia e l’uomo era stato estratto dall’abitacolo dai vigili del fuoco. Sul posto erano intervenuti per i rilievi i vigili dal distaccamento della polizia locale di Rosà (Consorzio Nevi): sui fatti è stato aperto un fascicolo in Procura a Vicenza.

Dopo aver lavorato una vita come autista, Serafino Querciati si era dedicato alle sue passioni, ossia lo sport, il calcetto balilla, la musica e la storia, tanto che era già pronto per le stampe una sua pubblicazione sui rapporti fra l’Impero Romano e l’Islam, partendo dalle profezie contenute nel libro di Daniele e nell’Apocalisse. Era molto conosciuto a Marostica e apprezzato per la sua lealtà e generosità d’animo. “In tanti – ha scritto il figlio Adiel Querciati sul proprio profilo Facebook – lo stanno ricordando in queste ore, anche sui social. Solo oggi mi sono reso conto di quanto grande fosse mio padre, di quante persone lo stimassero, a quante persone lui mancherà, e quante persone penseranno a lui ogni volta che ci sarà un torneo aspettando che lui arrivi per guardare. È stato un marito, un padre, un nonno e un amico modello, sempre pronto ad aiutare o a dare un consiglio”.

La famiglia ha fatto sapere che, diversamente da quanto riportato da organi di stampa, il funerale sarà pubblico proprio per consentire la partecipazione di chi lo ha conosciuto. “Amava tutti – ha affermato la moglie – e io sarei ben contenta che chi lo conosceva venisse a salutarlo”.