Malore fatale in casa, imprenditore vicentino muore in Cina. Aveva solo 36 anni

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Un dramma che dalla lontana Cina va a toccare negli affetti una famiglia del Bassanese. Ne dà notizia il Giornale di Vicenza e riguarda la prematura morta di Davide Bertollo, 36enne di Casoni di Mussolente, da tempo emigrato in Asia per motivi di lavoro e deceduto domenica in circostanze ancora non del tutto chiare, pur rimanendo nell’ambito della morte naturale.

Il lavoratore vicentino viveva nell’ovest della Cina da circa cinque anni, dopo aver accettato un’offerta di lavoro da un’azienda a vocazione internazionale con cui aveva collaborato nei primi anni di impiego in una ditta del Bassanese. Dove aveva iniziato come operaio e, passo dopo passo, da consulente e formatore nel settore della galvanica di metalli e gioielli si apprestava ad avviare un’attività in proprio. E dopo aver conosciuto una giovane del posto con cui stava per formare una famiglia.

Un sogno che, purtroppo, si è spezzato già sul nascere. Un malore improvviso e rivelatosi letale si è messo di traverso a questa unione e al futuro professionale di Davide, mentre si trovava nella sua nuova casa di Sanjo, nei pressi di una grande città della provincia orientale del Guangdong ai confini con Macao e Hong Kong. Dimora condivisa da alcune settimane con una ragazza con cui si era unito in matrimonio di recente, poco più di un mese fa. Un infarto o più probabilmente un’emorragia cerebrale hanno stroncato la vita del giovane italiano, la cui salma sarà rimpatriata in un’urna, dopo la cremazione e senza la necessità di un esame autoptico.

Davide Bertollo lascia nel dolore oltre alla giovane moglie anche la madre Edda e il fratello Alessio, nella loro abitazione di Casoni di Mussolente, frazione e cittadina in questi giorni in lutto dopo che i familiari hanno ricevuto la triste notizia della prematura scomparsa di un parente, amico e concittadino. Aveva potuto abbracciare entrambi i congiunti in autunno durante un breve viaggio in Italia, facendone conoscere uno spicchio all’allora fidanzata cinese venuta con lui. A causa della pandemia, prima e dopo quei giorni spensierati oggi ancora più preziosi, trascorsi in Veneto con gli affetti più cari nella terra d’origine, non era concesso effettuare altri viaggi in ragione delle limitazioni e delle quarantene a cui sottoporsi. “Un pezzo del mio cuore se né andato assieme a te” scrive la madre postando una foto del matrimonio della coppia.

Dolore diffuso anche a Romano d’Ezzelino, tra gli ex compagni di studi e ancora più tra gli ex colleghi dell’azienda “Decorazioni Galvaniche srl”, dove un giovanissimo Davide dopo gli studi di ragioneria aveva trovato subito impego e dove era rimasto per 14 anni, dandosi da fare per costruire il suo futuro. Poi la proposta di lavoro a stravolgere abitudini e la sua vita quotidiana, con l’inizio dell’avventura in terra asiatica intrapresa sul finire del 2016. Come tecnico elettronico, prima a Guangzhou e poi a Zhuhai per conto della multinazionale tedesca Apm Monaco nel settore dei preziosi, ricavandosi col tempo un ruolo manageriale. Fino ai giorni nostri e al dramma recente.