Oggi l’autopsia sull’enologo morto in azienda vinicola. Fuori dal coma il collega 31enne

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E’ atteso per le prossime ore, entro oggi o al massimo domani, la conclusione dell’esame autoptico sulla salma di Marco Bettolini, l’enologo bassanese di 46 anni morto giovedì scorso in una cantina vitivinicola di San Polo di Piave, in località Rai. A disporla è stata la Procura della Repubblica di Treviso, competente territorialmente. Sarà decisiva per capire se lo sfortunato tecnico dipendente dell’azienda è stato ucciso dalle esalazioni gassose del vino fermentato nella cisterna, per un eventuale trauma riportato in caduta o, ancora, per annegamento.

Intanto, dai giornali locali, si viene a conoscenza che da lunedì il collega di Marco, la vittima vicentina d’adozione ma originaria di Roma, sarebbe uscito dal coma indotto ed è stato trasferito nel reparto di terapia semintensiva del Ca’ Foncello di Treviso. In altre parole, salvo complicazioni, il giovane trevigiano di 31 anni è fuori pericolo.

Il fascicolo d’indagine attenderà il referto dei medici incaricati dal Tribunale, per procedere con un’inchiesta articolata che coinvolge anche lo Spisal per le verifiche in corso sul rispetto delle norme di sicurezza nel luogo di lavoro. Lo stesso Alberto Pin, rimasto in bilico tra la vita e la morte dopo il ricovero in elisoccorso in ospedale, sarà sentito dagli inquirenti non appena le sue condizioni di salute lo permetteranno, in modo da aggiungere al quadro giudiziale un tassello importante a una tragica vicenda non ancora del tutto spiegata.

L’azienda vitivinicola trevigiana

Il giovane di Cordignano era stato il primo ad entrare nella cisterna, e il collega più esperto lo avrebbe soccorso sapendo che ogni istante poteva rivelarsi decisivo, rimettendoci però la sua stessa vita. Per conoscere data e luogo del funerale di Marco Bettolini si deve attendere il nulla osta della Procura trevigiana che dovrebbe giungere all’indomani dell’autopsia. Si potrebbe tenere tra venerdì e sabato, oppure al massimo all’inizio della prossima settimana ma la famiglia della vittima si riserva di darne comunicazione in seguito.